La cooperativa invierà il piano industriale, redatto da Gianni Tarozzi, consulente incaricato da Legacoop Toscana, all’advisor Sernet incaricato per la reindustrializzazione dello stabilimento. Il 16 dicembre lo presenterà al ministero per lo Sviluppo economico.
Nove ex lavoratori Bekaert di Figline Valdarno, e membri del comitato promotore che si è costituito nel maggio scorso per portare avanti il progetto della cooperativa, si sono riuniti davanti al notaio per firmare l’atto costitutivo della cooperativa ‘Steel Coop Valdarno’, che ha l’obiettivo di continuare la produzione di steel cord nello stabilimento dismesso dalla multinazionale belga con una quantità a regime di circa 12.000 tonnellate/anno e una previsione di ricavi di 2,5 milioni di euro all’anno.
Il cda della cooperativa, che è stata costituita in forma di spa, sarà formato da tre membri e il presidente sarà Daniele Righi. Secondo la prima bozza di piano industriale presentata a fine ottobre al Mise, la cooperativa potrà contare a regime su un patrimonio di 4 milioni di euro, provenienti in parte dall’anticipo della Naspi dei lavoratori, e in parte dalle strutture finanziarie del sistema cooperativo. Per accrescere la forza finanziaria della coop, è stato prospettato il ricorso a fondi regionali e fondi strutturali per la reindustrializzazione.
“In questi mesi – afferma Olmo Gazzarri di Legacoop Toscana – abbiamo portato avanti il mandato che ci è stato dato dal Comitato promotore, cercando di valutare al meglio la sostenibilità del progetto. Questa prima fase giunge a compimento con l’atto di questa mattina, i lavoratori hanno dimostrato la loro volontà con i fatti, impegnandosi in prima persona a diventare imprenditori. Noi continueremo a sostenerli per quanto nelle nostre possibilità, sia supportandoli negli aspetti normativi e mutualistici legati alla cooperativa, sia impegnandoci a coinvolgere quando sarà il momento gli strumenti finanziari della cooperazione”.