“Positivi passi avanti fatti per la reindustrializzazione e i ricollocamenti” della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze): è quanto sostiene l’azienda, una cui delegazione ha incontrato oggi al ministero dello Sviluppo economico istituzioni e sindacati. Bekaert ribadisce che “il lavoro di tutte le parti coinvolte procede serrato per favorire la continuitĂ occupazionale per i 224 dipendenti” che si trovano ancora in Cassa integrazione straordinaria.
Le attivitĂ di ricerca e selezione di possibili soggetti reindustrializzatori in corso, sostiene Bekaert in una nota, “hanno prodotto molteplici contatti, con alcune concrete possibilitĂ di reindustrializzazione”. Secondo l’azienda, “tra le ipotesi piĂą rilevanti su cui si sta lavorando (di concerto col Mise e Invitalia) quella di un’azienda italiana, attiva nel settore delle lavorazioni metalliche, che ha presentato un piano industriale per la produzione a Figline di ‘filo di tubo’, con la previsione di assumere nel primo anno di attivitĂ 90 lavoratori Bekaert, numero che si vorrebbe poi portare a crescere nel triennio successivo. Confermato anche l’interesse della multinazionale Bielorussa Bmz, con la quale proseguono fitti contatti informativi a tutti i livelli, propedeutici alla presentazione del piano industriale”.
Bekaert ha anche ricordato che “le ulteriori attivitĂ di ricerca e supporto per i lavoratori interessati, finalizzate alla loro continuitĂ occupazionale, sono, oltre alla reindustrializzazione, il ricollocamento attivo, l’outplacement e la riqualificazione”.  Sul fronte del ricollocamento attivo dei lavoratori a condizioni incentivate a favore dei datori di lavoro, spiega l’azienda, “sono state intercettate sin ora 193 offerte di lavoro compatibili con i profili dei lavoratori, di cui 39 ancora disponibili, e sta proseguendo il matching tra domanda e offerta e il lavoro. I distaccati o ricollocati presso altre aziende sono attualmente 52, mentre per altri 8 è in corso l’iter di attivazione del distacco o si è in attesa dell’esito del colloquio o dell’assunzione”.
Sindacati ancora non soddisfatti.”Delle 14 aziende contattate al momento solo 2 hanno presentato una reale manifestazione di interesse”, lamentano Raffaele Apetino coordinatore nazionale Fim Cisl, e Alessandro Beccastrini, segretario generale della Fim Cisl Toscana. Entrambe le societĂ , spiegano Apetino e Beccastrini, “hanno presentato bozza di piani industriali che prevedono però da subito solo il rientro di 90 lavoratori. Come Fim Cisl riteniamo che bisogna fare in fretta ed entrare nel merito dei due piani perchĂ© il tempo non gioca a mostro favore, anche perchĂ© gli ammortizzatori sociali scadono a fine dicembre”.
Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil di Firenze, si è detto non soddisfatto del confronto e ha annunciato che “la cooperativa dei lavoratori presenterĂ un piano industriale nelle prossime settimane”, e che “due soggetti industriali indiani, di cui non conosciamo il nome a causa del vincolo di riservatezza, hanno manifestato il loro interesse”. Per Calosi bisogna “salvaguardare tutti i 224 lavoratori” ancora in Cig, “utilizzando anche nuovi ammortizzatori sociali. Diversamente da ciò non siamo disposti a firmare alcun accordo”.
Per la reindustrializzazione della Bekaert di Figline Valdarno “al momento si stanno valutando circa 28 documenti, con 4 manifestazioni di interesse di cui, in particolate, due risultano in stato avanzato di interlocuzione”. Lo afferma in una nota il ministero dello Sviluppo economico. Le manifestazioni di interesse provengono dalla bielorussa Bmz, da un’azienda italiana, e da due investitori indiani. L’ipotesi Bmz, ricorda il Mise, è stata anche al centro del vertice bilaterale tra il ministro Luigi Di Maio e il premier bielorusso Sergei Rumas dello scorso 6 febbraio, ed è proseguito con una serie di riunioni tecniche; Bmz si è anche recata con una sua delegazione a Figline per visitare lo stabilimento. “L’obiettivo di tutte le parti coinvolte è quello di giungere in tempi brevi all’individuazione di un solido investitore, in modo da salvaguardare i livelli occupazionali e produttivi del sito di Figline Valdarno”, ha dichiarato il vicecapo di gabinetto del Mise Giorgio Sorial.
Nell’incontro odierno al Mise sulla Bekaert, “che ritengo insoddisfacente, non sono emerse novitĂ significative rispetto a marzo. C’è la conferma che le opzioni piĂą avanzate per la reindustrializzazione arrivano da due aziende, una italiana e una bielorussa, e ciascuna ricollocherebbe un massimo di 90 lavoratori sui 224 rimasti in cassa integrazione”. Lo afferma il sindaco di Figline e Incisa (Firenze) Giulia Mugnai.
“Abbiamo quindi richiesto che il tavolo presso il Mise venga convocato nuovamente entro la fine di settembre – aggiunge Mugnai in una nota -, in modo da conoscere quali sono le opzioni che, combinate assieme o integrate, possono dare una tutela a tutti i lavoratori”. Per il sindaco, “le preoccupazioni continuano ad aumentare perchĂ© il tempo stringe e noi abbiamo la necessitĂ di dare una risposta a quelle persone che sono coinvolte direttamente nella vertenza, ma anche a tutto il territorio: quello che chiediamo, infatti, è che siano create le condizioni per dare una prospettiva di sviluppo nel lungo periodo per salvaguardare i livelli occupazioni dell’intera vallata”.