Lun 23 Dic 2024
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🎧 Bekaert: “Regione non pianga su latte versato, sua assenza in trattativa ha pesato”

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🎧 Bekaert: "Regione non pianga su latte versato, sua assenza in trattativa ha pesato"
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Lo sfogo di Daniele Calosi, segretario Fiom di Firenze e di Prato, nella nostra intervista. “I licenziamenti di oggi erano già scritti nell’accordo del mese scorso sottoscritto anche dalla Regione”. “La filiera dell’acciaio? Bene, ma chi la fa?”

Prima un presidio davanti ai cancelli della fabbrica e poi un breve corteo fino al municipio dove è stata ricevuta una delegazione: così stamani dalle 9 a Figline Valdarno (Firenze) i lavoratori della Bekaert (ex stabilimento Pirelli) hanno protestato per il mancato accordo ieri sera con l’azienda al Mise. Il fallimento del tavolo porterà a 113 lettere di licenziamento per tutti i dipendenti che adesso figurano ancora in organico. In Comune la sindaca Giulia Mugnai ha ricevuto una delegazione di lavoratori Bekaert e di sindacalisti della Fiom-Cgil, all’indomani del tavolo al Mise che ha sancito la fine degli ammortizzatori sociali per i 113 dipendenti.

“Come Comune – ha detto Mugnai – ci attiveremo insieme agli altri sindaci del territorio perché si possa trovare un percorso, una progettualità che metta in sicurezza tutti i lavoratori, perché a loro dobbiamo necessariamente una risposta in termini occupazionali. Al tempo stesso chiediamo attenzione alle istituzioni superiori perché ci si debba occupare anche in futuro di questo sito, perché lo stabilimento Bekaert non può essere lasciato all’abbandono, e perché non può ricadere sulle spalle della nostra comunità, l’impatto urbanistico e ambientale di un sito all’abbandono”.

Ai nostri microfoni, invece, il segretario della Fiom di Firenze e prato, Daniele Calosi, attacca la Regione. di fatto nella trattativa non si è mai impegnata ed è colpevole di aver sottoscritto l’accordo che ha reso possibile questi licenziamenti” dice Calosi. Che sul polo dell’acciaio toscano afferma. “saremmo favorevoli, certo, ma ci risulta che lo stesso MISe ha bocciato il piano industriale di JSW, queindi di cosa stiamo parlando?”

“Questa vertenza, come altre aperte al Mise, ha dimostrato l’urgenza e la necessità di prorogare il blocco dei licenziamenti, come richiesto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil al Governo italiano in questa fase drammatica per i lavoratori”. Lo ha dichiarato Silvia Spera, responsabile dell’area politiche industriali per la Cgil nazionale, all’indomani dell’infruttuoso tavolo del Mise sulla Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), nel quale “la multinazionale – lamenta Spera – ha tenuto un atteggiamento inaccettabile e arrogante”. Già in queste ore, osserva il sindacato in una nota, i 113 lavoratori potrebbero ricevere le lettere di licenziamento. “Siamo in questa situazione – accusa Daniele Calosi (Fiom-Cgil Firenze) perché il 24 febbraio scorso Fim, Uilm e Regione Toscana hanno firmato i licenziamenti: se l’azienda ha avuto un atteggiamento inaccettabile, la Regione purtroppo non ha saputo svolgere un ruolo politico in questa vertenza. E’ un paradosso licenziare mentre è in atto il blocco dei licenziamenti: per questo patrocineremo come sindacato eventuali cause che i lavoratori vorranno intentare

“Si cancella il lavoro dei dipendenti che hanno fatto crescere il profitto. Questo modello è sbagliato” e “noi non intendiamo cedere su Bekaert”. Lo ha detto Dario Nardella, sindaco della Città metropolitana di Firenze. “Questa vertenza è innanzitutto difesa della vita e del lavoro di centinaia di persone che vengono abbandonate a sé stesse ed inoltre rappresenta il volto vero di un modello di non sviluppo, quanto piuttosto di ricchezza dissociata dalla responsabilità sociale – ha ripreso -. È un grande problema europeo e non poche concentrazioni d’impresa approfittano di un’assenza di sanzione e requisizione che andrebbe invece configurata a livello comunitario”. “Si prendono in giro e si ridicolizzano le istituzioni – ha concluso Nardella – per massimizzare un profitto che cancella la vita di chi lo ha fatto crescere. Non intendo farmi oltraggiare, quanto piuttosto mettere in campo con le altre istituzioni e i lavoratori un progetto di reindustrializzazione dell’azienda e del territorio. Ringrazio i parlamentari fiorentini e toscani che si sono attivati in questa direzione”.