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Bekaert, tavolo al Mise: “azienda conferma licenziamenti”

Bekaert

Così il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, uscendo dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) al termine dell’incontro.

Il tavolo di oggi al Mise su Bekaert “è andato malissimo, abbiamo chiesto all’azienda di ritirare i licenziamenti, ma ci hanno risposto che non ci pensano minimamente” . Così il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, uscendo dal Mise al termine dell’incontro.

“Anche il ministro Di Maio e il governatore della Toscana hanno chiesto il ritiro della procedura, ma hanno detto di no, la risposta dell’azienda è stata indegna e arrogante” ha continuato Bentivogli aggiungendo che non c’è nessuna possibilità di proroga e che stando così le cose fra 61 giorni – quando scadrà la procedura di mobilità – i 318 lavoratori dello stabilimento fiorentino saranno licenziati. “Non ci siamo nemmeno aggiornati per un altro appuntamento qui al ministero”, ha concluso.
La multinazionale belga Brekaert “ha aperto la procedura di mobilità per gli stabilimenti fiorentini annunciando i licenziamenti da un giorno all’altro senza che ce ne fosse nessuna avvisaglia e oggi non ha inteso in alcun modo ritornare indietro”. Così il segretario generale della Fiom Cgil, Francesca Re David, al termine dell’incontro  sottolineando che “non si può discutere con la procedura aperta, ossia con il cappio al collo dei licenziamenti che decorrono, non a caso la procedura è stata avviata a ridosso di agosto e si sa che questo mese non è il migliore per mandare avanti delle trattative”.
Il ministro Di Maio e tutti i sindacati “hanno detto che questa situazione è inaccettabile e che saremmo tutti pronti a fare una discussione, ma la cosa vera è che questa multinazionale ha preso il brevetto e le competenze e le ha trasportate in Belgio, i lavoratori sono andati ad insegnare in Romania come si fa quel lavoro che solo loro sapevano fare e adesso chiude. Il sospetto quindi è che quando ha comprato aveva già comprato per chiudere, per rubare la tecnologia e le capacità di quei lavoratori e poi portarle da un’altra parte dove lavoro costa di meno”.
La Fiom, ha concluso Re David, “farà di tutto per far sapere al mondo chi è la Bekaert, soprattutto a chi compra i loro prodotti e a partire dalla Pirelli che non può far finta che la situazione non la riguardi, non staremo a guardare”.
“Bekaert non ha accettato la richiesta di sospensione” della procedura di licenziamento per i 318 dipendenti dello stabilimento di Figline Valdarno “che sono state avanzate da tutti i sindacati presenti, dalla Regione, dalle istituzioni e dal ministro, tutti con molta forza e convinzione”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, al termine della riunione al Mise.
“Ho posto un tema democratico, non è possibile una ferita che viene inferta in questo modo, con una chiusura ‘a tradimento’ dello stabilimento come quella che si è annunciata. Ho detto che c’è anche un problema di politica industriale: a quanto mi risulta i volumi produttivi degli accordi commerciali di Pirelli con questa azienda non si sono affatto ridotti”.
Per il governatore “di fronte al fatto che questi denunciano un problema di prezzi, Regione e ministro hanno chiesto che facciano capire dove stanno questi problemi, e se si possano attivare soluzioni che vadano incontro a una maggiore produttività”.
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