Pierluigi Bersani, oggi a Livorno per partecipare ad un’iniziativa elettorale di Leu, ha ribadito che per ridurre la forbice della disuguaglianza è necessario puntare su lavoro, welfare e fisco. Riguardo gli ultimi avvenimenti: “Chi è dichiaratamente fascista non può partecipare alle elezioni”.
Pierluigi Bersani, a Livorno per una manifestazione elettorale di Leu con un volantinaggio nella zona del mercato centrale, ha dichiarato, rispondendo ai giornalisti riguardo le aspettative per le elezioni del 4 marzo: “L’importante per noi è che in Parlamento ci sia il punto di vista forte di una sinistra di governo. Liberi e uguali ha questa missione: mettere in Parlamento una sinistra di governo che sostenga la nostra idea fondamentale. E cioè bisogna assolutamente ridurre la forbice della disuguaglianza se vogliamo che ci sia una ripresa vera, che ci sia una linea di crescita per il Paese.”
“C’è troppa disuguaglianza, troppa gente in difficoltà. Quindi tre cose: lavoro buono, cioè investimenti non bonus, e via la precarietà che ce n’è troppa. Secondo welfare, la sanità, che si sta degradando: bisogna mettere al riparo le fasce più deboli dall’esclusione dalla sanità. Terzo il fisco, no flat tax, fisco progressivo e fedele. Con queste tre cose la forbice si riduce e il paese può andare avanti”.
Bersani, riguardo la lotta antifascista ha ribadito: “Chi è dichiaratamente fascista non può partecipare alle elezioni di un paese che ha una costituzione antifascista. Sarà ora di mettere un limite a questa cosa, perché lasciarle passare così non mi sembra sia una buona medicina. Ieri sono stato a Forno – ha spiegato Bersani -, e tre giorni fa ero davanti a una lapide di caduti in una rappresaglia nazi-fascista”. Bersani ha spiegato di esserci stato “dopo aver visto due giorni prima una cinquantina di persone, in una piazza a Bologna, con il braccio levato dire ‘Sieg heil'” e pronti a “partecipare alle elezioni”.
Bersani, a una domanda dei giornalisti che gli chiedevano di commentare le ultime dichiarazioni di Romano Prodi sul sostegno a ‘Insieme’, ha affermato: “Prodi? Dice che non vuol votare il Pd di Renzi, poi dice che vota Insieme, cioè vota una lista che tutti sanno che se non arriva al 3% il voto va direttamente al Pd di Renzi, poi dice che Gentiloni non è Renzi. Insomma, mi spiace che Prodi si sia appassionato alle sfumature. Perché ‘Insieme’ è una sfumatura del Pd, Gentiloni è una sfumatura di Renzi. Non mi sembra, girando per l’Italia, che sia tempo di sfumature. Forse non riesco a convincere Prodi di questo, che sotto i piedi abbiamo qualcosa che bolle, non delle sfumature”