Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, riferendosi alla visita pastorale di Papa Francesco a Firenze in programma per il 27 febbraio 2022. Betori, che in quei giorni compirà 75 anni, ha parlato nel corso della tradizionale cerimonia degli auguri natalizi alla stampa.
“Noi siamo nella piena obbedienza al Santo Padre il quale, come ha scritto nel suo motu proprio a riguardo della rinuncia dei vescovi, decide in base al bene della comunità ecclesiale. Quindi sarà il bene di Firenze, non il bene mio o di altri, al centro della decisione del Santo Padre. Presenterò al Papa la rinuncia al mio ufficio pastorale in quei giorni, vedremo cosa il Papa poi deciderà”. Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, riferendosi alla visita pastorale di Papa Francesco a Firenze in programma per il 27 febbraio 2022. Betori, che in quei giorni compirà 75 anni, ha parlato nel corso della tradizionale cerimonia degli auguri natalizi alla stampa.
Betori ha anche rivelato che domani andrà alla GKN “a un dialogo con gli operai nel loro stabilimento: siamo molto felici che si sia voltato pagina”. “Ci sono ancora tanti passi da fare – ha spiegato -, e speriamo che questa fiducia che in questo momento tutti sentiamo di poter affidare al cambio di direzione che, se non altro con l’esclusione dei licenziamenti, dice una parola davvero nuova e piena di speranza per gli operai lavoratori e per le loro famiglie, ci ispiri a guardare con maggiore serenità al futuro”.
Betori ha detto di aver “cercato di seguire in questi giorni la vicenda, ovviamente con molta discrezione per non intralciare il cammino, ma appoggiandomi a tutto quello che era possibile per poter invogliare una strada di soluzione che noi auguriamo possa essere questa che è stata inaugurata oggi”. Per il cardinale “solo se operai, sindacati, imprenditoria, istituzioni, tutti insieme guardano con uno sguardo nuovo alla realtà del lavoro di questa fabbrica, si potrà avere anche un futuro, non contrapponendosi”.
“Mi auguro che ancora Gesù Bambino sia più importante di Babbo Natale: non voglio eliminare Babbo Natale, non apriamo la discussione su questo, ma che ci ricordiamo che il Natale non è del Babbo, è del Bambino” ha poi affermato il cardinale Betori.
“Questo credo sia il primo richiamo che ci viene fatto al tema del valore della vita”, ha detto Betori, secondo cui “l’inverno demografico” è “il vero grande problema dell’Italia, molto più importante del Pil che sale o scende, perché vuol dire che non c’è più fiducia nella vita, perché la gente questa vita non la vuole donare più, come fosse un optional. Noi ci stiamo estinguendo”. Per il cardinale “il messaggio del Natale ci dice che se noi crediamo nella vita come un dono, e siamo pronti a condividerla con gli altri, se da questa divisione facciamo nascere maggiore responsabilità, maggiore solidarietà, tutto questo diventa anche occasione per crescere. E’ la logica cristiana, della Pasqua, per cui si arriva alla Resurrezione solo passando attraverso la croce”.