Grazie all’impiego di personale esternalizzato la biblioteca di Lucca non chiuderà. Una soluzione contestata dagli attivisti e attiviste di Mi Riconosci che chiedono il riconoscimento dei diritti lavorativi
Il senatore Andrea Marcucci annuncia che la Biblioteca Statale di Lucca non chiuderà, grazie all’impiego di personale Ales. Ma la prospettiva viene contestata dagli attivisti di Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali.
In questi giorni la notizia dell’imminente chiusura della Biblioteca Statale di Lucca, a partire dal 1 aprile, per mancanza di personale. Arriva ora la rassicurazione del senatore Andrea Marcucci che ha annunciato all’istituto e al sindaco lucchese, Andrea Tambellini, la risoluzione del problema: il Ministro Dario Franceschini, infatti, gli ha informalmente assicurato che il servizio da aprile sarà garantito dal personale di Ales Spa, società in-house del MiBACT.
“Il 20 gennaio, intervenendo al question time della Camera, Dario Franceschini ha sottolineato l’importanza di assumere giovani nella Pubblica Amministrazione: senza un serio reclutamento e un rinnovamento generazionale, infatti, il suo Ministero rischia il collasso, viste le gravissime carenze di personale e l’età media molto alta, quasi 55 anni”, spiegano gli attivisti di Mi Riconosci. “Eppure, nelle stesse ore, si è preferito affrontare un problema come quello della Biblioteca Statale di Lucca, ricorrendo per l’ennesima volta a un palliativo: ricordiamo infatti che Ales Spa, che nasce nel 1999 per supportare il MiBACT nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale, è diventata negli anni lo strumento usato dal Ministero per reperire forza lavoro a minor costo e con contratti precari, evitando assunzioni dirette nella Pubblica Amministrazione.”
Ales riceve finanziamenti pubblici per garantire la fruizione di molti siti culturali, in Toscana come in tutta Italia, ma nel farlo alimenta spesso la situazione paradossale per cui nello stesso istituto operano persone con compiti identici ma diverso stipendio e contratto. La società fa inoltre uso abituale di lavoratori a tempo determinato (e determinatissimo, finanche pochi giorni) e recentemente si è distinta per aver lasciato a casa, alla vigilia di Natale, tutti i 90 dipendenti che avevano il contratto in scadenza il 31 dicembre 2020. Il ricorso ad Ales deve essere temporaneo e limitato: biblioteche, archivi e musei necessitano di personale assunto in modo più stabile, tramite concorso; di personale che abbia la possibilità di formarsi e operare in maniera continuativa nell’istituto in cui presta servizio.
“Perché, per tenere aperta la biblioteca ci deve essere un peggioramento dei diritti dei lavoratori lì impiegati? Il senatore Marcucci e l’amministrazione cittadina non ritengono che questo sia un problema?” si chiedono gli attivisti.