Sab 23 Nov 2024
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ToscanaPoliticaBocci: il tavolo con Siri su TAV lo doveva chiedere Nardella

Bocci: il tavolo con Siri su TAV lo doveva chiedere Nardella

Lo ha affermato Ubaldo Bocci, candidato sindaco del centrodestra a Firenze, che oggi a Roma incontrerà il sottosegretario alle Infrastrutture. Bocci ha anche commentato l’ordinanza del prefetto Lega “Il prefetto è il prefetto, non si discute: quello che dice il prefetto è legge”.

“La meraviglia non deve essere se un cittadino candidato sindaco chiede e pretende di sapere a che punto siamo” sulle infrastrutture, ma “è perché chi dovrebbe interessarsi giornalmente di questo problema evidentemente si distrae pensando ad altre cose”.

“Credo che prima che un candidato sindaco faccia delle proposte alla cittadinanza debba capire esattamente il tema di cui si sta parlando”, ha spiegato Bocci accennando alle polemiche sollevate nei gorni scorsi sull’incontro dal sindaco che lo ha ritenuto inopportuno. “Mi viene da sorridere – ha aggiunto, riferendosi alle polemiche per l’incontro – per il fatto che qualcuno si lamenti, e chieda come faccia un qualsiasi cittadino, senza avere autorità, ad andare a chiedere allo stato dell’arte. La domanda è un’altra: come mai il sindaco, il presidente della Regione, non hanno detto al ministro e al sottosegretario che volevano fare un tavolo permanente, perché è impossibile e inammissibile che cisia questo stato di stallo in tante grandi opere?”.

Inoltre Bocci, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare la nuova ordinanza antidegrado adottata ieri dal prefetto fiorentino Laura Lega, e citata come esempio positivo dal ministro degli Interni Matteo Salvini, ha affermato: “Il prefetto è il prefetto, non si discute: quello che dice il prefetto è legge”. Questa dichiarazione arriva a margine di una iniziativa elettorale in piazza dell’Isolotto, dove il candidato ha incontrato i commercianti del mercato rionale e i cittadini degli imminenti lavori di riqualificazione della piazza annunciati dal Comune, raccogliendo la preoccupazione di alcuni esercizi commerciali (un’edicola e un negozio di fiori) che potrebbero essere penalizzati dal nuovo assetto della piazza stessa.

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