Per Toscana Aeroporti le competenze dei sindacati dovrebbero essere relative alle assunzioni ed alla stabilità dei lavoratori, non alla pianificazione urbanistica di un territorio. Cgil risponde: “Nessuno può accusare la Cgil di essere contraria allo sviluppo di Firenze e della Toscana.”
Toscana Aereoporti ha espresso “vivo sconcerto per il comunicato stampa di Fiom Cgil”, in cui il sindacato esprime il suo parere negativo rispetto alla nuova pista di Peretola.
“Non risulta che la Fiom Cgil esprima parere in Conferenza dei Servizi”, afferma la società in una nota, sostenendo che “Forse la Fiom Cgil dovrebbe rivolgere le proprie attenzioni su temi come gli sforzi che la Società ha fatto per non licenziare nessuno, semmai per aver stabilizzato 100 lavoratori, per aver recentemente chiuso un accordo sindacale unitario e per le nuove assunzioni che la nuova pista porterebbe. Queste, forse, dovrebbero essere le competenze delle organizzazioni sindacali e non la pianificazione urbanistica e infrastrutturale di un territorio, o ancor meno la valutazione tecnica di una infrastruttura aeroportuale”.
Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze, ha risposto alle accuse mosse da Toscana Aereoporti nei confronti del sindacato: “Nessuno può, se non strumentalmente, accusare la Cgil di essere contraria allo sviluppo, anche infrastrutturale, di Firenze e della Toscana. Ne sono testimonianza quanto diciamo da anni e quanto abbiamo ribadito, nero su bianco, nel documento politico programmatico dell’ultimo congresso della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze. In tema di infrastrutture chiediamo il completamento del sotto attraversamento ferroviario, quello delle tranvie già progettate, chiediamo parcheggi scambiatori alle porte della città ed hub intermodali”.
Per rispondere a Toscana Aereoporti, continua Galgani: “Il progetto presentato apre moltissime criticità: dall’interruzione del collegamento diretto tra Sesto e l’Osmannoro, al pregiudizio sullo sviluppo del Polo Scientifico, alla messa in discussione del Parco della Piana così come previsto dagli strumenti urbanistici della Regione e del comune di Sesto, al mantenimento della vocazione produttiva manifatturiera dell’Osmannoro. Su quell’area così controversa” tutti i progetti di urbanistica già programmati “non possono convivere senza una visione organica e progettuale di quell’area”.
Uno degli elementi assolutamente critici della vicenda, secondo Cgil, sta nel fatto che il progetto della nuova pista non sia stato inserito in una visione organica di sviluppo dell’area fiorentina. Il sindacato non vorrebbe un ridimensionamento dello scalo fiorentino, ma una riqualificazione che tuteli l’occupazione in termini quantitativi e qualitativi.
Paola Galgani conclude “Resto in attesa della decisione della Conferenza dei Servizi”.