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🎧 Bruciato fantoccio di infermiera che fa tamponi

bruciato

Ponte a Mensola, un fantoccio raffigurante un’infermiera che fa i tamponi è stato bruciato martedì sera alla fine della tradizionale festa della Rificolona. Sconcerto tra alcuni partecipanti.

Settembre mese di Rificolona. A Firenze, tradizione antica, capace di coinvolgere sempre tanti bambini. E’ la festa del 7 settembre, che nel calendario liturgico è la vigilia della natività di Maria. Durante la festa si bruciano i lampioncini colorati con il lumicino all’interno.

“La festa, visto la pandemia che non demorde, è stata ripensata – si legge in una nota del Quartiere – puntando su una forma itinerante. Appuntamento al Ponte su via D’Annunzio, dove il corteo con delle figuranti contadine cercheranno di ricreare l’immagine che ha dato origine al nome “Rificolona”, e si sposterà verso la Chiesa di San Martino a Mensola dove c’é il bellissimo quadro dell’ Annunciazione, da lì il corteo proseguirà verso il “Parco del Mensola” e dopo un breve percorso verrà fatto il falò del fantoccio sotto la sorveglianza della V.A.B.

Fin qui niente di nuovo. Martedì sera però il fantoccio da bruciare raffigurava un’infermiera, con tanto di croce rossa sul petto, il tampone in mano e sulla cintura la scritta “Tamponator”. Molti dei presenti sono rimasti sconcertati. “Ma come – ha raccontato ai nostri microfoni l’ascoltatore che ci ha segnalato la notizia di cui è stato testimone oculare – proprio quelle infermiere che hanno passato mesi e mesi esposte al rischio continuo di contagio, ora vengono trattate così”.

In effetti sorgono delle domande: ma non c’era un altro modo per “rappresentare il Covid”? Un fantoccio con la scritta “Covid” non andava bene? Prima gli abbiamo dato l’appellativo di eroi e adesso ne bruciamo il fantoccio? Ad essere generosi, si è trattata di una iniziativa quanto meno di cattivo gusto.

Interpellato sulla vicenda il Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi ha commentato: “E’ una cosa che a Ponte a Mensola fanno da 40 anni come buon auspicio. Voleva essere un modo per scacciare il virus. E’ una cosa che fanno i bambini e probabilmente nel loro immaginario il Covid si rappresenta così. E poi va bene il politicamente corretto, ma ora non esageriamo!”.

Dopo il breve percorso si è regolarmente svolto il tradizionale falò del fantoccio, “sotto la sorveglianza della V.A.B.

In Podcast puoi ascoltare la testimonianza del nostro ascoltatore Michelangelo. Sulla nostra pagina Facebook è possibile vedere il video.

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