La neosindaca di Prato, Ilaria Bugetti (PD)“Mi metterò al lavoro per capire gli equilibri utili a valutare la nuova giunta, le cose non si fanno d’impulso”.
Primo giorno da sindaca di Prato per Ilaria Bugetti (Pd), che va in piazza Duomo a comprare i giornali che raccontano la sua impresa: vittoria al primo turno del centrosinistra con il 52% dei consensi, nella città più grande d’Italia – in questa tornata elettorale – dove si sperimentava il campo largo nella forma dell’alleanza del Pd,con il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra.
Anche per questo, per il peso politico della coalizione, non sarà semplice per Bugetti comporre la squadra di governo. “Datemi almeno un mesetto – ha detto- occorre capire con calma i profili e dovrò su questo riflettere. Oltre alla giunta – ha poi spiegato – servirà capire bene come valorizzare il Consiglio comunale, che ha un ruolo fondamentale”.
Confermate sulla squadra di governo le prime anticipazioni: ne faranno parte il segretario del Pd pratese Marco Biagioni e l’attuale vicesindaco Simone Faggi, che ricoprirà lo stesso ruolo anche con Bugetti.
Per il resto l’idea della prima cittadina si concentra sula funzione di collegamento che potranno svolgere i Consiglieri con le frazioni: “Loro – ha aggiunto – sono le nostre sentinelle sulla città e faranno da filtro con gli uffici e i cittadini. L’obiettivo è quello di recuperare le vecchie circoscrizioni, che mancano da dieci anni sul territorio”. Bugetti ieri ha ricevuto anche i complimenti della segretaria nazionale del suo partito Elly Schlein, che le ha inviato un messaggio su Whatsapp.
Clima decisamente più mesto, nel day after della sconfitta, al comitato elettorale del suo contendente di Centrodestra Gianni Cenni. L’avvocato ha raccolto con la sua coalizione il 41%.“Abbiamo dato il massimo rispetto alle nostre risorse, non abbiamo rimorsi né rimpianti”, ha detto ai giornalisti convocati prima di fare i complimenti a Ilaria Bugetti “che – ha spiegato – ha incarnato la voglia di continuità della città che si è espressa chiaramente per il centrosinistra”. “Come spesso accade – ha concluso Cenni – esiste una minoranza rumorosa e una maggioranza silenziosa, quest’ultima ha vinto”.