“Ci sono delle leggi e una di queste prevede che non si possa fare apologia, atti che guardano al fascismo, e il ministro degli Interni deve fare applicare queste leggi” ha detto Bugli stamani durante la presentazione dell’evento ‘Partigiani della Memoria. Le stragi e le violenze nazifasciste in Toscana’
“I nostri valori sono scritti nella Costituzione e derivano da una lotta antifascista e noi non solo li celebriamo il 25 aprile, ma tutti i 365 giorni l’anno, e specialmente per i rappresentanti delle istituzioni che hanno giurato sulla Costituzione questi valori devono essere il punto di riferimento”. Bugli, commentando la posizione del ministro degli Interni Matteo Salvini che ha annunciato che non parteciperà alle celebrazioni del 25 aprile, ha aggiunto “Ci sono stati altri ministri che via via hanno detto questa cosa. Penso che proprio per questo motivo le manifestazioni del 25 aprile siano ancora più forti, un messaggio chiaro in un momento in cui oltre ad esserci dei rigurgiti di tipo culturale nella società, si ritirano fuori temi che giustificano in qualche modo il fascismo, temi che sono certamente razzisti, che sfiorano la xenofobia, per questo bisogna esserci e resistere”.
In vista delle celebrazioni del 25 aprile è stato proposto oggi al teatro la Compagnia di Firenze l’evento ‘Partigiani della Memoria. Le stragi e le violenze nazifasciste in Toscana’, per ricordare le 822 stragi avvenute in Toscana. Il titolo dell’iniziativa, che prevede anche una rappresentazione di teatro civile sulla strage di Vallucciole (Arezzo) avvenuta il 13 aprile 1944 e numerosi racconti dettagliati, ricalca il nome del libro realizzato dalla Regione Toscana e presentato agli studenti delle scuole superiori toscane.
Bugli, ha ricordato che le 822 stragi “hanno fatto insieme ad altri episodi più di 4500 morti nella nostra regione che ha dato molto per riconquistare la libertà attraverso la resistenza e l’impegno di tanti civili”. E’ quindi importante rivolgersi “alle nuove generazioni per ricordare e renderle partecipi perché si rendano conto che le brutte storie è già tanto, è già troppo, se si scrivono una volta sola”. “E questo non è un esercizio retorico”, ha aggiunto facendo riferimento a un fatto di cronaca, “perché oggi si legge sui giornali del bambino di Ferrara di religione ebraica che è stato bullizzato dai suoi compagni, gli sono state dette frasi xenofobe, razziste, di una gravità inaudita e di un’assoluta disumanità”.
Presente anche il direttore dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana, Matteo Mazzoni, che ha spiegato come “questo evento parta dalla volontà di diffondere anche nelle scuole questo libretto ‘Partigiani della memoria’, tentativo utile di ridare visibilità e diffondere conoscenza sulle stragi nella nostra regione”. Per Mazzoni, “è importante che gli studenti siano qua perché oggi serve conoscenza storica per affrontare questo periodo sempre più lontano, mancano i testimoni, mancano le memorie dirette, solo la conoscenza storica ci impedirà di dimenticare completamente questo nodo fondamentale della storia d’Italia e d’Europa”. Riferendosi all’assenza di Salvini alle celebrazioni del 25 aprile ha aggiunto: “La resistenza è stata fatta da monarchici, liberali, cattolici, sacerdoti, comunisti, socialisti è un dovere di chi rappresenta le istituzioni essere presente a quelle manifestazioni. Il vicepremier Salvini ha giurato su una Costituzione che è antifascista e attaccare il 25 aprile significa tradire quella Costituzione”