Archiviato per la terza volta dalla magistratura spagnola il procedimento sulla morte di 13 studentesse dell’Erasmus, di cui sette italiane, avvenuta il 20 marzo 2016 per l’incidente in Catalogna che coinvolse il pullman su cui viaggiavano.
Il giudice ha deciso, come riportato oggi dalla Nazione, di non riaprire il processo scrivendo nelle motivazioni “che non ci sono i presupposti”. “Provo rabbia e dolore – le dichiarazioni al quotidiano dell’avvocato Cinzia Zanaboni, legale della famiglia di Elena Maestrini, la ragazza di Gavorrano (Grosseto) tra le vittime dell’incidente – perchè tutto questo lo trovo inaccettabile”: “Scandalosa è la sola parola che mi viene da dire per commentare la nuova archiviazione”.
Tra le 13 vittime dell’incidente 7 erano italiane e tra queste tre toscane: insieme a Lucrezia Borghi, che viveva a Greve (Firenze) morirono Elena Maestrini di Gavorrano (Grosseto) e Valentina Gallo di Firenze.
“Apprendo con profonda amarezza che sono state archiviate le indagini sull’incidente che nel marzo 2016 ha provocato la morte delle 13 studentesse universitarie in Spagna. Nessuna giustizia è stata fatta – dichiara Flaminio Galli, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire – e nessuna responsabilità accertata. Ritengo sia necessario e doveroso, invece, che venga fatta chiarezza su un evento tanto drammatico che ha colpito le famiglie delle vittime e l’Europa intera.
Trovo assurdo che in tutta questa vicenda non ci sia stata la volontà di scoprire errori e responsabilità.
Non ci si vuole accanire contro qualcuno, ma solo capire, perché in futuro si possa agire nella massima sicurezza e fare in modo che una tragedia simile non si ripeta.
Rinnovo la vicinanza a nome dell’Agenzia Indire e della comunità Erasmus alle famiglie delle vittime”.