Il preside dell’Istituto superiore ‘Tullio Buzzi’ di Prato, Alessandro Marinelli, ha firmato questa mattina un atto, una disposizione, per il riavvio del Buzzi Lab, il laboratorio didattico di analisi dei tessuti finito al centro di una scottante polemica che riguarda lo status giuridico della struttura.
All’inizio del mese il preside, appena insediato, aveva deciso di sospendere le attività del laboratorio Buzzilab che aveva fatturato 28 milioni di euro negli ultimi cinque anni. Il decreto, pubblicato nell’albo pretorio della scuola, riapre il laboratorio “in via transitoria, nelle more della formale costituzione del nuovo soggetto giuridico”. La decisione del preside arriva dopo l’incontro di venerdì a Firenze tra il sindaco Biffoni, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Mario Pellecchia, il dirigente scolastico del Buzzi e rappresentanti di Regione, Provincia e categorie economiche. Sul caso aveva acceso proprio riflettori anche la procura pratese, che ha aperto un’indagine conoscitiva per verificare il corretto espletamento degli incarichi che il vecchio preside aveva dato ai professori della scuola.
Siamo molto soddisfatti: anche se i danni per questi giorni di stop ci sono stati, essere riusciti a ottenere la riapertura del Buzzilab nel giro di due settimane è un grande risultato. Prato ha saputo fare fronte comune, mentre il sistema scolastico da parte sua ha dimostrato senso di responsabilità avendo compreso la gravità delle conseguenze della chiusura”. Con questa parole Francesco Marini, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord, ha commentato il riavvio di BuzziLab. “Ora la strada è tracciata: non rimane che percorrerla per arrivare a un assetto definitivo che tenga conto delle esigenze di tutti – ha continuato Marini – . Confindustria Toscana Nord rimane in prima linea per compiere anche gli ulteriori passi, sia come Consiglio di presidenza che come sezione Sistema moda, il cui presidente Andrea Cavicchi si è molto impegnato su questo tema. Come imprenditore sono rimasto positivamente colpito dalla mobilitazione generale che si è prodotta e che ha coinvolto anche persone non direttamente toccate dal problema. Tutto questo ha un solo significato: questa città, al di là di tutto ciò che si dice, è ancora orgogliosamente tessile non solo nei dati economici indiscutibili, ma anche nella percezione dei cittadini”.(ANSA).