C’è voluto l’intervento dei vigili del fuoco per sistemare alcune parti murarie di palazzo Salimbeni, in piazza Santa Trinita, quasi all’angolo con via Tornabuoni, a Firenze dopo che sulla strada sono caduti alcuni frammenti senza causare danni a persone.
Palazzo Bartolini Salimbeni è uno dei più importanti palazzi tardorinascimentali della città di Firenze e italiani in generale.
La sua facciata ha rappresentato un punto di svolta nell’architettura residenziale rinascimentale, di notevole originalità, i cui spunti, sebbene in un primo momento fortemente criticati, vennero poi ampiamente riutilizzati e sviluppati nei secoli successivi.
Anticamente qui si trovavano le case dei Soldanieri, che vi tenevano una locanda, passate poi alla famiglia Dati, dai quali vennero acquistate da Bartolomeo Bartolini, che aveva nel cognome anche Salimbeni per ricordare la discendenza dall’antica famiglia di Siena.
Il palazzo odierno fu edificato da Baccio d’Agnolo tra il 27 febbraio 1520ed il maggio 1523, come ci informa il “Libro della muraglia”, un codice cartaceo dove il committente Giovanni Bartolini annotò tutte le spese sostenute per la realizzazione del palazzo di famiglia; si regista anche come l’architetto venne retribuito con due fiorini d’oro al mese.
I Bartolini-Salimbeni vi abitarono fino ai primi anni dell’Ottocento. Affittato a due coniugi stranieri, vi venne aperto nel 1839 l’Hotel du Nord, dove soggiornarono alcune personalità illustri in visita a Firenze, tra le quali Hermann Melville. Nel 1863 il palazzo fu acquistato dai Principi Pio di Savoia e diviso in più proprietà, che vennero in seguito riunificate nel secolo successivo.
Fu restaurato a fondo nel 1961 ed oggi è di proprietà privata.