L’editoriale di oggi Domenico Guarino. La rubrica va in onda tutte le mattine alle 8.10 nella trasmissione 30 Minuti su Controradio.
I sondaggi, che non si potrebbero dire, ma che tutti citano, a pochi giorni dal voto confermano quello che si sapeva da un anno e che solo la vittoria di Bonaccini in Emilia sembrava aver messo in discussione: la Toscana è elettoralmente contendibile.
Andrà come andrà (io ad esempio sono convinto che molti decideranno all’ultimo se e chi votare e c’ da considerare anche l’aggravante paura del covid ai seggi per cui questa volta è davvero difficile fare previsioni), andrà come andrà dicevamo, una cosa almeno la possiamo dire: mentre il centrodestra appare molto compatto, nel centrosinistra manca spesso il tessuto connettivo.
In coalizione infatti ci sono i sostenitori ed i contrari al nuovo aeroporto di Firenze, i favorevoli ed i contrari agli inceneritori, chi sulle Apuane vuole le cave e chi no, chi punta sulle grandi opere e chi chiede maggiore rispetto per i territori. Chi punta a rafforzare la mano pubblica in sanità e chi difende il ruolo del privato. “Non cose marginali se vogliamo, ma un disaccordo sul modello stesso di sviluppo.
Cosi il rischio è di mandare in confusione l’ elettore. E non bastano certo le battute un po’ lise del leader delle sardine Mattia Santori, come il flop del raduno di sabato a Cascina ha dimostrato. Il tema del futuro dunque andrà come andrà non è se Giani era il candidato giusto o meno, ma ritrovare un’anima, una visione, una strategia. Per tornare non solo a vincere, ma a convincere.