Nessuna denuncia nei confronti del carabiniere dopo quanto accaduto nella giornata di ieri, giovedì, a Livorno, quando un uomo di 28 anni è stato colpito con un calcio in faccia durante le fasi calde di un arresto.
Il 28enne colpito da un calcio in faccia da un carabiniere a Livorno mentre veniva fermato a seguito di una rapina e aver colpito un altro militare opponendo resistenza all’arresto, è stato sentito ieri a sommarie informazioni dal pm che gli ha chiesto se avesse intenzione di sporgere denuncia per lesioni.
Il 28enne si è riservato, anche se probabilmente non lo farà, come ha spiegato oggi il suo legale, Barbara Luceri. Dalla procura di Livorno intanto fanno sapere che a fronte all’evidenza della vicenda saranno valutati tutti i fatti oggettivi con il massimo scrupolo per accertare ogni eventualità. Per il 28 enne dopo l’udienza che ha convalidato dell’arresto, in attesa del processo per rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale, il gip ha disposto l’obbligo di firma. Mentre il militare che lo ha colpito, in attesa degli approfondimenti del caso da parte dell’Arma, è stato rimosso dall’incarico operativo.
Sulla vicenda dell’uomo colpito con un calcio in faccia è intervenuto anche il sindacato dei carabinieri. “Lasciamo che siano gli organi competenti ad accertare i fatti nelle sedi idonee, senza alimentare gogne mediatiche e senza richieste di licenziamenti da parte di chi, pur col dovuto rispetto per il ruolo che ricopre, non ha alcuna competenza per sindacare sul lavoro quotidiano di uomini e donne in divisa”.
“Premesso che la violenza non è mai giustificabile, neppure quando vi è la presunta colpevolezza della persona stessa, e che di primo acchito quel gesto potrebbe rievocare tristi episodi impossibili da dimenticare – afferma la presidente dell’Nsc Monica Giorgi – mi sento di spezzare mezza parola perché conosco personalmente il collega del video, una persona con più di trent’anni di servizio che, per quanto ne so, non si è mai resa protagonista di gesti assurdi. Quello che ci appare come un gesto di estrema violenza come un calcio in faccia potrebbe essere in realtà stato un gesto maldestro compiuto da una persona a fine carriera con i relativi acciacchi dovuti all’età, più che una reale intenzione di sopraffazione. Un’azione talmente goffa che ha finito per colpire il collega e non il soggetto fermato, come si evince da una più accurata visione del video, che si conclude con l’arresto del soggetto”.
“Oltre ad essere stupiti per la celerità dell’intervento del comando generale dell’Arma nel rilasciare dichiarazioni sull’accaduto – conclude sulla vicenda del calcio in faccia a Livorno -, ci auguriamo che vi sia altrettanta celerità nel prendere atto che certi episodi possono magari essere sintomatici delle criticità vissute da chi opera quotidianamente sul territorio, spesso non ascoltate, né tantomeno comprese. Questa potrebbe essere l’occasione per riflettere seriamente sulla necessità di investire di più dal punto di vista della formazione, anche sul piano etico, affinché i carabinieri non siano più visti in azioni che destano un accorato dissenso”.