“Ora inizia un periodo più difficile, il tema predominante della campagna elettorale è il concetto di abolizione, tutte le proposte sono di abolizione di qualcosa: eppure penso che la strada sia quella opposta, delle proposte che costruiscono, e non aboliscono”. Lo ha affermato Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, intervenendo all’apertura di Pitti Immagine Uomo a Firenze.
“Le proposte che costruiscono – ha spiegato – si fondano sul principio di incentivare gli investimenti, perché siamo a un crocevia storico di cambiamenti velocissimi e difficili, e
l’industria e il lavoro, perché nessun paese al mondo ha una scorciatoia per creare benessere che non sia mettere in moto gli investimenti, l’occupazione, i redditi, la domanda interna, e di nuovo gli investimenti”.
“Penso che sia una proposta interessante e, questa sì, meritevole di essere approfondita”. Lo ha detto il ministro a proposito della proposta del salario minimo avanzata dal
segretario del Pd Matteo Renzi.
La proposta, ha aggiunto Calenda, “ha molte sfaccettature perché mette in discussione tutta la contrattazione nazionale, quindi va vista con grande attenzione ma è un percorso sul quale secondo me vale la pena muoversi e vale la pena essere esplorato”.
Calenda ha poi ricordato sul fronte del sostegno al sistema moda, “L”impegno finanziario del governo c’è, sono riuscito ad approvare per i prossimi tre anni il piano per il Made in Italy: i soldi ci sono, ma non è una questione di soldi, è di cosa ci vogliamo fare”.
“Il piano per il Made in Italy – ha ricordato poi il ministro ai cronisti – prevede un investimento fra i 150 ed i 200 milioni di euro, e ha come punto cardine, oltre a tutte le attività che facciamo all’estero, il fatto che si prendono le grandi fiere,
quelle di eccellenza, e si investono molti soldi per renderle sempre di più strutturalmente ai vertici delle classifiche mondiali. Lo facciamo ormai da quattro anni, Pitti è stato il
primo, sembra funzionare, bene, gli operatori sono contenti e quindi è giusto continuare”.