Calenzano – Una trentina di persone con le bandiere e lo striscione “Fermiamo la strage di vite e diritti sul lavoro” hanno animato il presidio che Usb, Cobas e Cub Firenze hanno tenuto oggi davanti alla sede di Firenze dell’Inail, in segno di protesta dopo l’esplosione al deposito Eni di Calenzano costata la vita a cinque persone.
“Abbiamo deciso di fare questo presidio oggi per denunciare l’ennesima strage sul lavoro”, ha affermato Paola Sabatini (Cub Firenze), secondo cui รจ stata “una strage comunque annunciata, perchรฉ un deposito dell’Eni con questa alta nocivitร , considerata una struttura con rischio elevato, in una zona che รจ stata fortemente antropizzata, รจ comunque una bomba a orologeria, e questa situazione era giร stata denunciata qualche anno fa. Sarร la magistratura ad accertare le cause: speriamo che stavolta non si parli di errore umano, perchรฉ comunque ci sono norme di sicurezza molto rigide per questi impianti, e non sappiamo se sono state rispettate”.
“Non vorremmo che accadesse quello che sta accadendo per la strage di via Mariti – ha detto Alessandro Nannini (Cobas) -, dove dopo dieci mesi ancora non c’รจ un indagato e non si sa di chi รจ la colpa del crollo: la nostra paura รจ che, quando ci sono di mezzo multinazionali come l’Eni, o come l’Enel per il caso di Suviana, tutto venga messo a tacere”. Per Dario Furnari (Usb) “c’รจ un disastro ambientale che va denunciato, dovuto a questo tipo di impianti: non abbiamo paura di opporci all’Eni, e a un governo che ancora una volta mostra di essere succube”.