Pisa, è stato isolato il primo caso in Toscana del fungo candida auris, il paziente è un uomo originario della provincia di La Spezia, ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Cisanello di Pisa.
“L’infezione – ha spiegato il primario di malattie infettive di Cisanello Marco Falcone a La Nazione – è sotto controllo e risponde ai farmaci, ma il paziente si trova in ospedale per altre patologie pregresse, anche se migliora grazie alla terapia” e ora il paziente sta “meglio grazie alla terapia”. “La candida auris – ha ricordato Falcone – è un microrganismo potenzialmente pericoloso, che l’Oms individua come minaccia globale perché invasivo e resistente a molti antifungini anche se abbiamo trovato una classe attiva di antifungini che funzionano, perciò non dobbiamo allarmarci perché c’è una terapia e sono state messe in campo tutte le azioni per limitarne la diffusione”.
Falcone ha riferito anche che “in Liguria sono stati registrati molti casi di infezione da Candida auris e il paziente proviene da lì, pertanto sembrerebbe un caso di importazione”.
Proprio il 20 marzo era emerso, da un rapporto pubblicato sugli Annals of Internal Medicine, secondo il quale i casi di Candida auris, infezione fungina altamente contagiosa, sono quasi raddoppiati (+95%) tra il 2019 e il 2021, riflettendo un aumento della trasmissione. Secondo il rapporto, inoltre, sono triplicati i casi di infezione resistente alle “echinocandine” (nuova classe di farmaci antifungini), il che è particolarmente preoccupante perché le echinocandine sono la terapia di prima linea per le infezioni invasive da Candida, compresa la C auris.
Questi risultati osservano gli esperti dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti, sottolineano l’urgente necessità di migliorare il rilevamento e le pratiche di controllo delle infezioni per prevenire la diffusione della C auris.
Da quando è stato segnalato negli Stati Uniti nel 2016, il fungo emergente Candida auris ha continuato a causare malattie e decessi in tutto il Paese. I CDC hanno classificato la Candida auris come “minaccia urgente”, ovvero il livello più alto di preoccupazione, perché spesso il fungo è multiresistente ai farmaci, si diffonde facilmente nelle strutture sanitarie e può causare infezioni gravi e invasive con alti tassi di mortalità.
La maggior parte della trasmissione avviene nelle strutture sanitarie, soprattutto tra i residenti delle strutture di assistenza a lungo termine o tra le persone con dispositivi impiantati o ventilatori meccanici. Secondo gli autori, il boom di infezioni potrebbe essere stato esacerbato dalle tensioni legate alla pandemia sui sistemi sanitari e di sanità pubblica, tra cui la carenza di personale e di attrezzature, l’aumento del carico dei pazienti, nonché l’aumento dell’uso di antimicrobici.