Candidature – Il sindaco di Firenze Dario Nardella si è sentito ieri col segretario nazionale del Partito Democratico Enrico Letta, con cui si è confrontato sul tema delle candidature delle elezioni politiche del 25 settembre.
Secondo quanto si apprende, Nardella ha ricevuto rassicurazioni sul tema, concordando sul fatto che i collegi dove il consenso per il centrosinistra è più forte debbano accogliere anche alcuni esponenti di richiamo nazionale, in maniera condivisa.
Nel colloquio con Letta, si apprende, sono state riconosciute le reciproche esigenze, ossia quella di accogliere nell’area fiorentina alcune indicazioni di candidatura provenienti dal livello nazionale, e allo stesso tempo quella di mantenere le proposte dei nomi provenienti dal territorio. In giornata i segretari di 20 circoli Pd di Firenze avevano inviato una lettera a Letta e alla direzione nazionale del partito, a sostegno delle candidature di Federico Gianassi, Emiliano Fossi e Simona Bonafè come “candidati espressione dei territori”, spiegando che la Toscana “non è il ‘granaio’ dei paracadutati e dei redivivi”.
Non è preoccupato per l’alleanza tra Calenda e Salvini, ma ci tiene a precisare che “i moderati e i riformisti li rappresenteremo noi del Pd, come nelle città in cui abbiamo vinto negli ultimi due anni”. Così in un’intervista a ‘La Repubblica’, il sindaco di Firenze, Dario Nardela, parlava ieri di alleanze ed elezioni. Secondo il primo cittadino per le elezioni “mancano 45 giorni” e la “partita è aperta. La nostra non è una speranza, è volontà e convinzione di governare – sottolinea – Firenze può essere la prima provincia del primo partito d’Italia”.
Nardella dice di non temere la sfida a Firenze con Renzi: “Non ci preoccupa nessuno, soprattutto se avremo i candidati espressi dal territorio – precisa – questa è una competizione bipolare e ogni voto che non viene dato a noi è un voto regalato a Meloni”. E alla domanda sui programmi che la coalizione non ha ancora pienamente annunciato spiega: “Noi sindaci abbiamo già lanciato i primi temi concreti – evidenzia – la destra ha gettato la maschera puntando sulla flat tax per i redditi alti: è una fregatura bella e buona per gli italiani. Per noi è un assist formidabile per rilanciare la nostra proposta alternativa: abbassare le tasse e aumentare i salari a 20 milioni di lavoratori dipendenti rafforzando la lotta all’evasione”