Capannoli (Pisa). Scoppia il caso dell’assessora regionale Nardini che – secondo il Pd locale – avrebbe sostenuto una concorrente e per questo andrebbe espulsa dal partito.
Le accuse sono gravi e non è la prima volta che il Pd di Capannoli (Pisa) si scaglia contro la sua esponente piĂą in vista. L’Assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini è infatti accusata di aver appoggiato la concorrenza. Lettere di fuoco, richiesta di espulsione dal partito, resa dei conti dopo le elezioni. La Nardini – vicina alla Schlein – viene accusata dal suo partito, a Capannoli, da esponenti vicini invece al presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo. Si tratta in realtĂ di una tensione che va avanti da mesi e che ha trovato nel momento elettorale il suo apice. Mi di cosa è accusata la Nardini, tanto da chiedere l’allontanamento dal Pd anche dei suoi genitori? Gli accusatori parlano di un (presunto) sostegno alla sindaca rieletta, Arianna Cecchini, ex Dem che non solo ha vinto, ma ha vinto con una tale forza da far finire il Partito democratico all’ultimo posto. Prova dello scandalo, una foto che ritrae l’Assessora e la Sindaca insieme durante un evento, ovvero il taglio del nastro per l’inaugurazione della Festa dell’UnitĂ . Ne è partita una guerra che è diventata anche familiare, come può accadere in paese da 6000 abitanti. L’Assessora parla di una “vicenda surreale”, dice che “chi si è reso protagonista della spaccatura della nostra comunitĂ politica persevera con un atteggiamento tragicomico” e sottolinea infine come dopo il magro risultato elettorale il gruppo dirigente che ne invoca l’espulsione si sarebbe dovuto dimettere in blocco. Ricordiamo che Arianna Cecchini è stata riconfermata con il 49,5%, mentre il Pd si è fermato al 19. E il partito regionale cosa ne pensa? Risponde il responsabile Organizzazione toscano del Pd Luca Sani: “Non è il caso di espellere nessuno – dice. Anzi, ci si dovrebbe interrogare sulle ragioni della sconfitta. Quindi prima si rasserenano gli animi, poi si cerca una ricomposizione”.