Seimila piatti di pasta cucinati per l’ultimo giorno dell’anno: un regalo dei cuochi e dei ristoratori di Firenze per la Caritas, parte di un’iniziativa che si è tenuta in altre 11 città italiane
Sono 6mila i piatti di pasta cucinati dagli chef a Firenze per il pranzo dell’ultimo giorno dell’anno, un regalo che hanno ricevuto oggi gli ospiti della mensa della Caritas diocesana di via Baracca.
A compiere il gesto solidale sono stati i cuochi e i ristoratori toscani nell’ambito dell’iniziativa ‘Chiusi i locali ma non i nostri cuori’ lanciata a livello nazionale da Fipe Confcommercio e Federazione italiana cuochi con il dipartimento solidarietà emergenze Fic.
Nel capoluogo toscano la consegna dei 500 chili di pasta necessari a preparare il pranzo, poi elaborato dagli chef fiorentini guidati da Massimiliano Catizzone, è avvenuta alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, degli assessori del Comune di Firenze al Welfare Sara Funaro e alle Attività produttive Federico Gianassi, oltre che dei presidenti di Fipe Confcommercio Toscana Aldo Cursano e del Dipartimento solidarietà emergenze della Fic Toscana Gian Carlo Gliceri e del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. A riceverli, il presidente della Fondazione Solidarietà Caritas Firenze Vincenzo Lucchetti.
“Guanti, mascherine e fornelli accesi, questo Capodanno per gli ospiti della mensa Caritas diocesana di Firenze sarà speciale grazie alla solidarietà di tanti cuochi che nonostante le difficoltà che stiamo vivendo si sono messi a disposizione per condividere il loro tempo e aiutare i più bisognosi – ha dichiarato Giani -. E’ un buon auspicio per cominciare con il giusto passo il 2021”. Funaro e Gianassi hanno sottolineato che “non poteva esserci iniziativa più bella per chiudere un anno difficile come questo”, Cursano ha osservato che “mettere le persone a tavola per noi è un atto d’amore”. “Il 2020 – ha concluso Catizzone – è stato un anno terribile che ci ha tutti impoveriti economicamente ed umanamente. La nostra categoria è stata fortemente vessata, ma questo non ferma la nostra voglia di dare”.