
Prato e Sollicciano, non ci sarΓ nessun intervento straordinario per sanare la situazione critica e cronica delle due carceri. Il Governo tiene la barra a dritta sulla questione, nonostante il guardasigilli Nordio, ricevendo questa mattina una delegazione dei Garanti territoriali dei detenuti, parli di “incontro proficuo”. Si procede dunque anche negli addebiti verso la direttrice del penitenziario fiorentino Antonella Tuoni, che non tarda a confutarli attraverso il proprio legale, Giuseppe Gratteri.
Nel giorno del NO del Governo allo stanziamento di finanziamenti straordinari per la ristrutturazione del penitenziario di Sollicciano (e Prato), nonostante la necessitΓ di un intervento urgente rilevata a seguito di una visita di qualche giorno fa, sul posto, della Commissione Ispettiva del Dipartimento di Polizia Penitenziaria, sul quotidiano La Nazione arriva anche la risposta della direttrice Antonella Tuoni attraverso il suo legale Giuseppe Gratteri. Eβ contenuta nelle cosiddette βgiustificazioniβ depositate presso il Ministero di Grazia e Giustizia il 5 agosto, per chiedere lβarchiviazione della sanzione disciplinare comminata a Tuoni, una memoria difensiva per dire, insomma, che il DAP (Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria) ha preso un grosso granchio perchΓ©, a ben vedere, riporta sempre il giornale, la direttrice Γ¨ βpiΓΉ vittima che responsabileβ e questo a causa delle condizioni igienico-sanitarie e dello stato di fatiscenza in cui versa lβistituto penitenziario.
Stato dellβarte che deve fare i conti con gravi carenze di personale e che ricadono, inevitabilmente, sulla gestione quotidiana della struttura. Una situazione che metterebbe spalle al muro qualunque direttore, con Tuoni che ha dovuto sottoporre i dipendenti a un surmenage lavorativo per riparare, lei in prima fila e a suon di straordinari, alle varie mancanze.
Una storia che parte dal lontano, ereditata a sua volta da Fabio Prestapino che dirigeva Sollicciano nel 2020, anno dellβavvio dellβappalto aggiudicato dal DAP per i lavori delle facciate e delle coperture, poi interrottosi nel 2023 e mai piΓΉ portato a termine. Nomen omen, la direttrice tuona quindi contro un governo che, si legge ancora, emette βmere valutazioni soggettiveβ, come quella del βcomportamento poco collaborativo o inadeguatoβ, giudizi che suonano capziosi e che paiono anticipare una lunga stagione di rimpalli e di minimizzazione della questione carceri, cosΓ¬ βconfermando nei fatti come anche il decreto relativoβ, fa sapere da Roma il segretario dem della Toscana Emiliano Fossi, sia soltanto una inutile scatola vuotaβ.Β