Controradio Streaming
Mer 12 Mar 2025
Controradio Streaming
ToscanaCronacaCarceri: Antigone, condizioni Sollicciano indegne

Carceri: Antigone, condizioni Sollicciano indegne

“Dopo la visita di dicembre, venerdì scorso siamo tornati nel carcere fiorentino di Sollicciano sperando di poter registrare qualche miglioramento, ma la situazione da allora ad oggi se possibile è ulteriormente peggiorata”. Lo afferma l’Osservatorio Antigone Toscana che evidenzia: “Le condizioni dell’istituto sono indegne, per chi vi è detenuto, per chi ci lavora, e per l’Amministrazione penitenziaria italiana, che è chiamata ad ‘ospitare’ qui persone che hanno violato la legge, in una condizione di sostanziale e strutturale illegalità”.

Antigone spiega che “erano 534 le persone presenti a fronte di una capienza regolamentare di 497 posti e 136 posti non disponibili, ed evidentemente la mancanza di spazi è esasperante. Le celle ospitano fino a tre persone in un letto a castello a tre piani che arriva quasi al soffitto” e “abbiamo trovato una persona ospitata da due mesi nel reparto di isolamento, che ormai è usato prevalentemente come reparto di primo ingresso, perché non c’è spazio altrove. Ma come è noto il problema di Sollicciano non è solo la mancanza di spazio, ma anche le condizioni fatiscenti in cui versa.

Abbiamo visto infiltrazioni e muffa ovunque, anche in spazi ristrutturati da poco, anche nelle postazioni del personale di polizia. E le condizioni in cui versano molte celle sono indegne. La muffa nera è quasi ovunque e in alcune celle il nero è il colore dominante delle pareti, più che celle le camere sembrano grotte. In molte manca il mobilio, e dove c’è è fatiscente. Molte le celle sono senza luce, o è senza luce il bagno, mentre resta ancora senza luce il corridoio della seconda sezione, dove dopo il tramonto il personale si muove con le torce.

Come l’Asl ed il Comune di Firenze possano considerare quel luogo come idoneo al suo scopo resta un mistero” commenta Antigone che evidenzia “gli sforzi del personale per contenere tensioni ed incidenti, cercando quantomeno di spiegare ai detenuti che protestano quali sono le condizioni oggettive dell’istituto e le misure in programma per farvi fronte. Resta inoltre, nonostante le difficoltà, il regime a custodia aperta in gran parte dell’istituto ed è consentito a quasi tutti i presenti di telefonare tutti i giorni. Una cosa non comune, ma che non cambia il quadro di fondo. In caso di condanna il carcere di Firenze è davvero l’ultimo in cui andarsi a costituire”.