Site icon www.controradio.it

Carceri: suicidi e sovraffollamento, oggi la protesta dei Garanti anche in Toscana

@controradio

Carceri, il giorno della protesta dei Garanti – “Contro il silenzio assordante della politica e della società civile” sulla situazione “drammatica” delle carceri italiane, oggi in tutto il Paese, si terrà un’iniziativa di protesta organizzata dai Garanti dei detenuti.

I garanti, in particolare, chiedono al Governo “l’approvazione urgente di misure deflattive del sovraffollamento per chi deve scontare meno di un anno di carcere, l’accesso alle misure alternative per quei 19mila detenuti che stanno scontando una pena o residuo di pena inferiore ai tre anni”. Per quanto riguarda, poi, le condizioni dei detenuti, i garanti chiedono di “aumentare le telefonate e le videochiamate” e “garantire l’affettività”, dando finalmente esecuzione alla sentenza della Consulta proprio in tema di tutela del diritto all’affettività delle persone detenute e del diritto a colloqui riservati e intimi. Tra le richieste, anche quella di aumentare i giorni di permesso premio.
All’iniziativa  i garanti chiedono l’adesione dei volontari, dell’avvocatura, della magistratura, della politica e della società civile.

Intanto l’assessore al welfare del Comune di Firenze Nicola Paulesu è intervenuto in riferimento al dibattito sul carcere di Sollicciano. “A chi non riconosce l’impegno sul carcere di Sollicciano da parte dell’amministrazione e delle associazioni del Terzo settore rispondiamo che sono i fatti a parlare”, “ribadiamo che la situazione del carcere di Sollicciano è inaccettabile e che le condizioni in cui versa il penitenziario fiorentino sono disumane e prive di dignità per i detenuti e per chi vi lavora. Serve con urgenza, e per questo rinnoviamo l’appello al Governo, una direzione stabile che renda più semplice la gestione di una situazione così complessa”.
A proposito degli interventi fatti, dichiara Paulesu in una nota, “c’è un coordinamento tra pubblico e organizzazioni del Terzo settore e c’è una forte collaborazione e attenzione al tema da parte del Comune anche con la diocesi attraverso la Fondazione Solidarietà Caritas e i suoi progetti”. Il Comune, si ricorda da Palazzo Vecchio, collabora con Caritas per ‘Il Samaritano’, una struttura di accoglienza che si occupa di misure alternative al carcere. C’è anche l’impegno su ‘Casa Ginestra’ per persone a fine pena, o per ‘Casa Mimosa’ che accoglie donne con misure alternative al carcere o fine pena. Il Comune collabora con Caritas anche per la messa in prova e per scontare la pena facendo attività sociali, o anche col volontariato quotidiano in carcere e il sostegno attraverso materiali di prima necessità.
“Siamo consapevoli – conclude Paulesu – che non è sufficiente, e che il cammino da fare sia ancora molto lungo. Ma, per quanto di nostra competenza, siamo al lavoro per incrementare ancora i nostri servizi con progetti di accoglienza per il fine pena e sull’attivazione di percorsi a supporto delle detenute vulnerabili e delle madri, con un sempre maggiore collegamento tra operatori sociali e sistema di accoglienza, valutando caso per caso le situazioni individuali. La collaborazione è anche con altre associazioni del territorio con cui facciamo un lavoro prezioso per l’inclusione dei detenuti”.

Exit mobile version