Lun 23 Dic 2024
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ToscanaSanitàCareggi, deve recuperare 5mila interventi

Careggi, deve recuperare 5mila interventi

Firenze, l’azienda ospedaliera di Careggi sta lavorando per recuperare “circa 5mila interventi” rimasti inevasi e per il rafforzamento del personale interno.

È quanto ha riferito il direttore generale di Careggi, Rocco Donato Damone, in occasione dell’audizione in commissione d’inchiesta sul contrasto alla pandemia e sulla campagna vaccinale in Toscana.

“Abbiamo rinnovato i nostri 75 contratti a tempo determinato – ha spiegato -. Abbiamo fatto richiesta di oltre 200 infermieri e ne sono stati autorizzati circa 50”. Sul fronte vaccini Damone riferisce che “ci siamo concentrati soprattutto sugli estremamente fragili e i pazienti oncologici.

Con i nostri immunologici abbiamo stratificato una procedura per i soggetti allergici frazionando le dosi per evitare qualsiasi rischio e per dare ancora più impulso alla compagna”.

A detta di Damone una delle lezioni fondamentali di questa pandemia è rappresentata dall’uso di “moduli espansivi, attivabili in qualsiasi momento, che consentono di accogliere e gestire eventuali altre emergenze. Il Covid center all’interno di Careggi, oggi non più operativo e allestito con 58 posti letto ordinari e 14 di terapia intensiva, aumentabili di ulteriori 8 posti trasformando le sale operatorie attigue, risponde proprio a questo obiettivo”.

Sentito dalla commissione anche il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini che ha spiegato come l’attività ordinaria continui nonostante l’emergenza. Il direttore afferma di aver “recuperato sulle liste di attesa”, ma rivela una situazione di stress: “affrontiamo gli effetti indiretti del Covid. I problemi psicologici e psichici dei ragazzi sono quadruplicati”.

Effetti che si sono “manifestati soprattutto nella seconda ondata perché ancora si pensava che le chiusure e l’emergenza sarebbero durate poco. Quando si è capito che sarebbe stata una maratona abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra la sicurezza dell’ospedale e le necessità di famiglie e pazienti”.