La vicepresidente Rosa Maria Di Giorgi su l’evento in programma al Teatro del Maggio Musicale: “Trovo che l’evento sia di straordinaria importanza, ben venga dunque un ‘No’, sociale e culturale che faccia di Carmen la voce di tutte le donne”.
La vicepresidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi, ha rilasciato delle dichiariazioni in merito alle iniziative in programma al Teatro del Maggio Musicale contro la violenza di genere.”La violenza contro le donne rappresenta un tema che chiama tutti ad una profonda responsabilità, nella consapevolezza che una tale piaga sociale possa essere combattuta solo attraverso una diffusa e capillare educazione al rispetto reciproco”.
“Per questo trovo che l’evento ‘Carmen non muore’ sia di straordinaria importanza, e confermi al contempo quella vocazione che rende il Maggio Musicale di Firenze un patrimonio mondiale non solo artistico ma anche di formazione” prosegue Di Giorgi.
“Plaudo pertanto all’idea nata dalle lavoratrici dell’Ente lirico, alla sensibilità del soprintendente Chiarot e all’immediata disponibilità di tante intellettuali, artiste, esponenti della società e delle associazioni, rappresentanti della politica e delle istituzioni che hanno risposto all’appello. La loro voce – sostiene la vicepresidente – sarà lo strumento attraverso il quale Carmen dirà il proprio no e fermerà il proprio carnefice”.
“Trovo per altro positivo e proficuo – si legge ancora in una nota – che le produzioni artistiche risentano delle urgenze del proprio tempo e nutro apprezzamento per quegli allestimenti che, nel rispetto della tradizione, si pongono però nuove sfide, permeate dalla contemporaneità. Ben venga dunque un ‘No’, sociale e culturale, che faccia della Carmen del Maggio la voce e la forza di tutte quelle donne che rivendicano il rispetto della dignità e l’inviolabilità della persona umana”.
“Ringrazio l’Ente lirico e le dipendenti per questa bella occasione di testimonianza, denuncia e confronto che parte dal territorio e che deve trovare ulteriori risposte concrete nella politica; ricordando come proprio nella legislatura appena terminata siamo riusciti a dotarci di nuovi strumenti normativi, che erano attesi da tempo, compreso il disegno di legge a tutela degli ‘orfani di crimini domestici’ licenziato recentemente dal Senato” conclude.