Dom 22 Dic 2024
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ToscanaCronacaCarrara: sit-in protesta per scritte negazioniste su Linea Gotica

Carrara: sit-in protesta per scritte negazioniste su Linea Gotica

Il presidio per protestare contro le scritte con cui  la scorsa settimana è stato vandalizzato il muro che rappresenta l’inizio della Linea Gotica nella cittĂ  toscana, a ridosso dell’argine del torrente Parmignola.

‘Sant’Anna non è mai accaduta’: è questa una delle scritte che una mano ignota ha vergato nei giorni scorsi sul muro che rappresenta l’inizio della Linea Gotica. Proprio qui stamattina si sono tra gli altri ritrovati il sindaco di Stazzema (Lucca) Maurizio Verona e la sindaca di Carrara Serena Arrighi. Insieme a loro anche Graziano Lazzeri, in rappresentanza dell’associazione Martiri di Sant’Anna, e sua madre Adele Pardini, superstite della strage del 12 agosto 1944, nonchĂ© sorella di Cesira, medaglia d’oro al merito civile, scomparsa un anno fa, e sorella di Anna, la vittima piĂą piccola dell’eccidio uccisa a soli 20 giorni. O

Obiettivo della manifestazione, si spiega in una nota, “era far capire che l’attenzione su determinate affermazioni, revisionismi storici, e principi antidemocratici, è ancora alta. E che non c’è spazio per accettare determinate provocazioni”. Oltre al “riferimento negazionista su Sant’Anna” sul muro c’erano anche scritte “contro i migranti, sbarcati negli ultimi mesi a Carrara, una svastica, la richiesta di tortura per Patrick Zaki, e infine un riferimento a Pacciani (il presunto mostro di Firenze)”.

Per Verona “è necessario avere pene certe e una norma che tuteli il passato del nostro paese oltre a disincentivare atteggiamenti che ad oggi rimangono impuniti. E questo è solo uno degli episodi, dei tanti, che si registrano ogni anno. Con questa protesta significativa e simbolica abbiamo voluto rimarcare la nostra attenzione, e la nostra contrarietĂ , a certe linee di pensiero e ai valori antidemocratici”. “Quelle scritte erano indegne della nostra cittĂ  e del nostro territorio e per questo abbiamo subito provveduto a cancellarle – dice Arrighi -. Quanto avvenuto non può però passare sotto silenzio perchĂ© rappresenta un pericoloso campanello d’allarme, un gesto squallido e vigliacco che offende non solo la memoria dei caduti, ma la storia stessa di tutto il nostro territorio e i suoi valori”.