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Cartabellotta, ‘ il tetto alla spesa per i sanitari uccide il Servizio Sanitario’

Gimbe Cartabellotta

Lo ha affermato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, a margine del convegno della Cgil Toscana ‘Quando c’è la salute’

“15 anni di sottofinanziamento del Servizio Sanitario Nazionale lo hanno profondamente indebolito, sia nella componente strutturale, tecnologica, ma soprattutto del capitale umano. Quindi oggi il problema dei problemi è rappresentato dal personale sanitario, infermieristico in primis dove abbiamo una carenza enorme, ma anche medico, e di altre professioni sanitarie dove però nel brevissimo periodo non si riescono a trovare delle soluzioni immediate”. Lo ha affermato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, a margine del convegno della Cgil Toscana ‘Quando c’è la salute’

“La rimozione, seppur graduale, del tetto di spesa al personale sanitario è una conditio sine qua non per la sopravvivenza del Servizio Sanitario Nazionale” dice  Cartabellotta. secondo cui  “di fatto abbiamo creduto di poter tenere in piedi un sistema pubblico sottofinanziato pagando di meno gli operatori, che ora però si sono anche demotivati e quindi vanno all’estero, vanno nel privato e ovviamente non riescono più a sostenere il sistema pubblico”.

Secondo Cartabellotta, c’è “una grave crisi di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, che di fatto ha tradito i suoi principi fondanti di universalismo, di equità, di uguaglianza. Oggi i cittadini sperimentano quotidianamente problemi importanti, lunghissime liste d’attesa, pronto soccorso affollati, migrazione sanitaria, aumento della spesa privata, fino alla rinuncia alle cure per l’impoverimento delle famiglie, tutti segnali che non sono più legati all’aspetto organizzativo e quindi riguardano gli addetti ai lavori, ma riguardano 60 milioni di persone”.

“Le aggressioni al personale sanitario sono la spia di un servizio sanitario in sofferenza”  ha affermato ancora  Cartabellotta. “Da un lato – ha detto – pochi operatori sanitari che hanno anche sempre meno tempo per l’accoglienza, per poter parlare con il paziente, per poterli spiegare. Dall’altro, un elemento di esasperazione per lunghe attese magari per una prenotazione, per una visita, per attese al pronto soccorso”.

Dunque, secondo Cartabellotta, “quando si incrociano questi fenomeni, inevitabilmente, chi magari ha anche una labilità di tipo emotivo, psichico, può creare quelle situazioni. Stiamo vedendo che questo è aumentato in particolare dopo la pandemia, quindi è anche una spia rossa di quelli che sono i disagi psichici avvenuti in periodo post-pandemico”.

Per il presidente della Fondazione Gimbe “il servizio sanitario regionale della Toscana si colloca ai vertici delle performance sia in termini di adempimenti dei livelli essenziali di assistenza e di altri indicatori ormai da tanti anni. E’ evidente che in questo momento di sottofinanziamento sono proprio le regioni con le migliori performance, tra cui la Toscana e l’Emilia Romagna, il Veneto, la Lombardia, a soffrire di più perché mediamente nel centro-sud abbiamo avuto una qualità dell’assistenza sempre medio-bassa, quindi oggi proprio in maniera quasi paradossale, in un momento in cui ci sono meno soldi, a soffrire di più sono le regioni che andavano

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