“Ogni richiedente asilo, una volta che abbia presentato la domanda di protezione internazionale, deve intendersi comunque regolarmente soggiornante, in quanto ha il diritto di soggiornare nel territorio dello Stato durante l’esame della domanda di asilo” e, quindi, è autorizzato a presentare domanda di iscrizione all’anagrafe. Iscrizione che i comuni non possono rifiutare perchè il diniego “sarebbe discriminatorio”, come sancito dalla Costituzione, per i cittadini stranieri.
E’ quanto scrive il giudice Carlo Carvisiglia del tribunale di Firenze che ha accolto il ricorso di un cittadino somalo a cui il comune di Scandicci aveva rifiutato l’iscrizione all’anagrafe basandosi sul Decreto sicurezza.
La notizia, anticipata oggi sulle pagine del Corriere Fiorentino, è confermata dall’avvocato Noris Morandi dell’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione): “Credo sia la prima in Italia”, spiega il legale.
L’articolo 13 del Decreto sicurezza dice che, “per i richiedenti asilo, il permesso di soggiorno non è piĂą un documento valido per chiedere la residenza”. Ma per il tribunale di Firenze “la regolaritĂ del soggiorno non si dimostra soltanto con il classico permesso di
soggiorno: è sufficiente anche il verbale che viene rilasciato ai migranti in questura al momento della domanda d’asilo, il così detto modello C3”.
Per il giudice Carvisiglia, inoltre, la mancata iscrizione all’anagrafe da parte dei Comuni, sarebbe “discriminatoria” nei confronti degli stranieri perchè, “sul versante del principio di
eguaglianza la paritĂ di trattamento tra stranieri e regolarmente soggiornanti e cittadini è considerata fondamentale dalla Corte Costituzionale”.
Secondo quanto riportato dal Corriere Fiorentino, il cittadino somalo, che ha vinto il ricorso grazie all’avvocato Noris Morandi, è arrivato in Italia per scappare dalla guerra
civile che imperversa nel suo Paese. Ha una moglie e tre figli che vivono in Svezia ma lui ha scelto di presentare domanda d’asilo in Italia e ora sogna il ricongiungimento con la
famiglia. Sempre secondo il quotidiano non sarebbe l’unico ad aver presentato un ricorso per l’iscrizione all’anagrafe e ora la decisione del giudice potrebbe aprire loro la strada contro un Decreto contestato anche dalla Regione Toscana che ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale anche a nome di una sessantina di Comuni: tra questi anche Scandicci.
soggiorno: è sufficiente anche il verbale che viene rilasciato ai migranti in questura al momento della domanda d’asilo, il così detto modello C3”.
Per il giudice Carvisiglia, inoltre, la mancata iscrizione all’anagrafe da parte dei Comuni, sarebbe “discriminatoria” nei confronti degli stranieri perchè, “sul versante del principio di
eguaglianza la paritĂ di trattamento tra stranieri e regolarmente soggiornanti e cittadini è considerata fondamentale dalla Corte Costituzionale”.
Secondo quanto riportato dal Corriere Fiorentino, il cittadino somalo, che ha vinto il ricorso grazie all’avvocato Noris Morandi, è arrivato in Italia per scappare dalla guerra
civile che imperversa nel suo Paese. Ha una moglie e tre figli che vivono in Svezia ma lui ha scelto di presentare domanda d’asilo in Italia e ora sogna il ricongiungimento con la
famiglia. Sempre secondo il quotidiano non sarebbe l’unico ad aver presentato un ricorso per l’iscrizione all’anagrafe e ora la decisione del giudice potrebbe aprire loro la strada contro un Decreto contestato anche dalla Regione Toscana che ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale anche a nome di una sessantina di Comuni: tra questi anche Scandicci.