In base ai dati pubblicati il 5 agosto dal ministero dell’Interno “risulta essere la settima città in Italia con più alto numero di sfratti” nel 2019, “quasi interamente” dovuti a morosità. Lo rileva il Sunia spiegando che il capoluogo toscano ha avuto l’anno scorso 802 nuove convalide di sfratto (689 per morosità, 113 per finita locazione), 2877 richieste di esecuzione con forza pubblica, 576 sfratti già eseguiti con forza pubblica.
Empoli risulta la città dell’area metropolitana con più espropri immobiliari in rapporto al numero di abitanti. Complessivamente, i dati forniti dal ministero, prosegue il Sunia, segnalano una diminuzione di circa il 20% degli sfratti nella città fiorentina (perlopiù dovuto allo spopolamento dei residenti e al fatto che le case liberate non siano rientrate nel circuito delle locazioni a favore degli affitti brevi turistici), con la caratteristica “importante e preoccupante che oltre l’86% delle sentenze sono per morosità”, “chiaro segnale di come già nel 2019 le famiglie in locazione soffrivano il fenomeno del ‘caro affitti’ fiorentino”, con un mercato nel 2019 “pesantemente ‘drogato’ dagli affitti brevi per turisti e che posizionava Firenze come la seconda città più cara per le locazioni, dopo Milano”.
“Lo scenario è drammatico, la necessità di intervenire sul mercato delle locazioni sarà un impegno urgente che la politica si dovrà prendere – dice Laura Grandi, segretaria del Sunia di Firenze -. Impegnarsi per il diritto a un affitto sostenibile dovrebbe essere la mission di tutti quelli che riconoscono la casa un elemento importante per le famiglie”.
“Il dato da tener ben presente però – aggiunge il Sunia – è la situazione odierna: il 2020 sarà un anno terribile per chi vive in affitto, con un alto numero di sofferenze per chi non riesce a pagare i canoni di locazione. Il bando per la richiesta del contributo affitto Covid ha visto 3.500 famiglie fare domanda di aiuto all’amministrazione fiorentina”.