Il consiglio comunale di Cascina (Pisa) ha votato ‘no’ all’istituzione di una commissione consiliare d’indagine, proposta dai gruppi di minoranza, sulla vicenda della lettera anonima che denunciava presunti abusi edilizi a casa del sindaco leghista Susanna Ceccardi.
Il voto è stato espresso nella fase iniziale, in seduta aperta, del consiglio comunale ed è stato decisivo il no compatto dei consiglieri leghisti, mentre gli alleati di Fratelli d’Italia e Forza Italia avevano deciso di astenersi. Successivamente il consiglio comunale convocato per discutere della vicenda è proseguito a porte chiuse, ma le minoranze (Pd, M5S e Progetto Cascina-Psi) hanno abbandonato l’aula.
Unanimi le opinioni delle opposizioni che accusano la maggioranza e in particolare la Lega “di riempirsi la bocca con le parole legalità e trasparenza e invece agiscono in modo opposto e con indulgenza soprattutto per le vicende a loro scomode, con un secondo consiglio comunale a porte chiuse in una settimana dopo quello in cui si è affrontato la vicenda della laurea mai conseguita dal presidente leghista del consiglio comunale, Elena Meini, che invece aveva scritto di averla nel suo curriculum”.