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Casco obbligatorio in monopattino a Firenze

Firenze, il sindaco Nardella, ha ricordato sulla sua pagina Instagram, che da oggi in sul monopattino è obbligatorio il casco, postando anche una foto che lo ritrae mentre lo indossa.

“Da oggi, a Firenze – hga scritto Nardella – casco obbligatorio per chi guida i monopattini elettrici. Occorre fare tutto il necessario anche solo per salvare una vita. Il Parlamento introduca anche assicurazione e targa”.

“Noi – ha aggiunto – continuiamo a investire sulla mobilità sostenibile, tanto che Firenze ha realizzato fino ad ora 110 km di piste ciclabili ed è stata riconosciuta come la prima città d’Italia per l’ecomobilità. Sicurezza e smart mobility devono andare insieme”.

Nardella ha poi spiegato di aver firmato “l’ordinanza per il casco obbligatorio che entra in vigore oggi per due motivi. Il primo – ha sottolineato – perché la norma nazionale oggi è incoerente, prevede il casco obbligatorio per chi ha meno di 18 anni e non per chi ne ha di più e va a finire come per i motorini, prima non c’era, poi lo misero per i minorenni, poi l’hanno messo per tutti. Quindi prima di aspettare che muoiano altre persone, lo dico con grande chiarezza, chi può, chi ha il potere, penso debba intervenire, e da sindaco ho la responsabilità di fare tutto quello che è possibile per avere anche solo una possibilità in più di salvare una vita umana, questo è il senso del casco”.

“Dopodiché, rispondo a chi ci dice che noi con il casco disincentiviamo l’uso dei monopattini – ha aggiunto Nardella -: Firenze nella classifica nazionale dell’ecomobilità è la prima delle 50 città italiane per mobilità sostenibile. Abbiamo investito soldi, risorse, tempo, strumenti sulla mobilità sostenibile. Abbiamo superato 110 km di piste ciclabili, quindi noi abbiamo tutte le carte a posto per poter fare una battaglia sulla sicurezza stradale legata alla mobilità sostenibile proprio perché i monopattini sono considerati dei giocattoli mentre invece sono dei veicoli per spostarsi a tutti gli effetti”.

Dunque, Nardella ha aggiunto che ritiene “necessaria l’assicurazione e una targa per poterli individuare perché altrimenti anche i vigili urbani in tutta Italia non possono fare un granché”, inoltre, “se è possibile anche un patentino semplice perché chi si metta alla guida di questi mezzi conosca almeno le regole basilari del codice della strada, altrimenti tutto è fortemente incoerente. Io continuo a confidare nel Parlamento italiano e ringrazio l’onorevole Filippo Sensi per aver capito il senso della nostra iniziativa”.

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