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Caso Battisti, Ass. Georgofili: “Temiamo attacco a 41 bis”

Giovanna Maggiani Chelli

“Esprimiamo le nostre perplessità sul fatto che Cesare Battisti andrà in prigione all’ergastolo ostativo in regime di 41 bis, temiamo attraverso il caso Battisti un attacco al 41 bis per i mafiosi rei di strage terroristica. La legge è uguale per tutti e se il 41 bis non verrà applicato a Battisti, per accordi precedenti, tutti i 41 bis in Italia, anche quelli del gruppo di fuoco di Bagarella e dei F.lli Graviano, temiamo possano diventare ‘precari'”.

Lo scrive Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, riguardo all’arresto del terrorista Cesare Battisti in Bolivia.
“Gli accordi del Governo Gentiloni per volere del ministro Orlando ci furono – scrive ancora -. Semmai Battisti fosse venuto in Italia l’ergastolo ostativo per lui era escluso, perché il Brasile non prevedeva né ergastolo e tanto meno il 41 bis”.

E, prosegue la nota, “non ne facciamo una questione per il latitante Battisti, possiamo comprendere i familiari delle vittime e il perseguimento della giustizia ma nulla più. Come sempre auspichiamo una nostra lettura esasperata, ma il 41 bis, soprattutto il 4 bis, sono qualcosa sotto tiro in questo Paese, sotto tiro della mafia dal 27 maggio 1993, e da quella politica che deve salvaguardare i segreti della strage di via dei Georgofili: la strage per l’annullamento del 41 bis.”

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