Ci sono tre nuovi sospettati, ma ancora nessun fermo, per la morte di Maati Moubakir. L’identificazione è stata possibile grazie ai filmati delle videocamere presenti sul luogo dell’aggressione, in prossimità della pensilina di un bus, a poca distanza dalla discoteca dove il ragazzo aveva passato la serata. Slitta intanto l’autopsia ai primi giorni della prossima settimana.
“Rinviata per motivi tecnici”. con queste parole il procuratore di Firenze, Filippo Spiezia, ha rimandato ai prossimi giorni l’autopsia sul corpo di Maati Moubakir, il diciassettenne accoltellato all’alba tra sabato e domenica a Campi Bisenzio all’uscita della discoteca. Uno slittamento che, chiarisce il legale della famiglia del ragazzo, l’avvocato Filippo Ciampolini, è dovuto probabilmente all’identificazione di tre nuovi sospettati per l’aggressione, membri di un branco che si è scagliato contro il giovane con pugni, spranghe e fendenti mirando anche al cuore.
Per loro potrebbero partire già oggi gli avvisi di garanzia, l’’ipotesi di reato è di concorso in omicidio volontario. Maati Moubakir, rivelano i filmati delle videocamere, è stato preso per la giacca a un passo dal bus che lo avrebbe potuto salvare, quindi è stato pestato, ucciso brutalmente nell’indifferenza della calca, del brulicare di giovani in uscita dal locale.
Ma c’è chi aveva le mani sporche di sangue, un dettaglio sufficientemente chiaro pur nella difficoltà di distinguere i profili smarginati dal buio della notte e nascosti sotto un cappuccio. La lite in strada e poi il massacro alle pensiline del pullman, una manciata di minuti nella concitazione generale. Mentre la dinamica si fa sempre più marcata, è ancora giallo sul movente.
L’ipotesi degli inquirenti è che la miccia di questa violenza, nata fuori o dentro la discoteca non è ancora dato saperlo, potrebbe essere stata un diverbio per futili motivi. Nell’attesa di risposte, di un testimone chiave, di una giustizia, alla madre di Maati è stato concesso di guardare per poco il volto del figlio, uno strazio senza soluzione di continuità.