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Caso multe a Firenze, Nardella: “Diffido ad usare il mio nome e quello della mia famiglia”

dario nardella, sindaco Firenze

Qualche giorno fa fece discutere l’iniziativa del capogruppo FdI a Firenze Alessandro Draghi, che parlò di “cinque multe archiviate” per un familiare di un politico di Palazzo Vecchio. Qualcuno ha fatto il nome del sindaco Dario Nardella.

“Dato che è stato tirato in ballo il mio nome e quello di miei familiari nella vicenda dell’archiviazione delle multe del Comune di Firenze sulle quali la Polizia municipale ha chiarito la totale regolarità procedurale, ho dato mandato ai legali di agire contro tutte le dichiarazioni e informazioni diffamatorie, a tutela della onorabilità mia e della mia famiglia”. E’ quanto si legge in una nota del sindaco di Firenze Dario Nardella in merito a notizie di stampa conseguenti proprio al caso multe, sollevato oltre 10 giorni fa, da Draghi.

Si parla di cinque multe fatte tra il 2020 e il 2021, “a due vetture intestate a un parente di un membro della Giunta Nardella” e poi archiviate. A Draghi la polizia municipale ha poi fornito risposte sulla regolarità dell’archiviazione per quattro verbali, per il quinto risultava “non ancora pagato in misura ridotta”.

Nella nota Nardella parlando delle multe “diffida inoltre chiunque dal diffondere ulteriori insinuazioni o dichiarazioni finalizzate a gettare discredito sulla mia persona, sulla mia famiglia e sulle istituzioni che rappresento”. Sulla vicenda il Comune aveva preannunciato nei giorni scorsi che la stessa Polizia municipale avrebbe volto approfondimenti “in merito ad eventuali reati commessi relativamente all’accesso a banche dati contenenti informazioni sensibili relative ai cittadini”, dal momento che, per la legge sulla privacy, “un consigliere comunale non può essere messo a conoscenza dei nomi dei cittadini sanzionati, del luogo possibile dell’infrazione, nonchè delle auto possedute e degli indirizzi di residenza dei cittadini”.

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