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Cassia: il 7 gennaio sarà riaperta a senso unico alternato

Cassia

immagine d'archivio

La strada statale, franata sabato nel tratto tra Abbadia San Salvatore e Radicofani per l’azione di erosione del torrente Paglia che corre di fianco, sarà riaperta, salvo complicazioni e imprevisti, dal 7 gennaio

Riunione a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della Regione, per fare il punto sulla statale Cassia franata. Convocata dal presidente della Toscana Enrico Rossi, c’erano i sindaci di Radicofani, San Casciano dei Bagni, Castiglione d’Orcia, Abbadia San Salvatore e Pian Castagnaio. C’era il sindaco di Montalcino, presidente della Provincia di Siena, e il consigliere regionale Bezzini. C’erano l’Anas, i tecnici della Regione e in collegamento video quelli di Genio Civile e Consorzio Val di Paglia.

E la prima notizia è che la strada statale Cassia, franata sabato nel tratto tra Abbadia San Salvatore e Radicofani per l’azione di erosione del torrente Paglia che corre di fianco, sarà riaperta, salvo complicazioni e imprevisti, dal 7 gennaio: almeno a senso unico alternato, ma percorribile anche dai mezzi pesanti. Questo è l’impegno che si è presa Anas, già al lavoro con i propri mezzi per creare un doppio strato di massi ciclopici tenuti insieme da calcestruzzo su cui ricreare poi la pavimentazione. La spesa stimata è di 170 mila euro, a cui se ne aggiungono altri 30 mila che saranno utilizzati per interventi lungo tratti non ancora franati ma già pericolosamente erosi.

Al lavoro da domani anche Genio Civile e Consorzio Val di Paglia, il consorzio idraulico della regione Lazio competente per quel tratto di torrente. “Abbiamo chiesto che lungo il corso d’acqua sia realizzato un sopralluogo – spiega Rossi – per la compilazione puntuale di un elenco di somme urgenze ma anche di interventi per l’eliminazione del rischio residuo”. Per i primi, annota il presidente, i cantieri si apriranno all’inizio dell’anno; gli altri potrebbero essere messi in campo nel giro di quattro o cinque mesi.

Le frane di questi giorni interessano strade statali (o provinciali). “Ma come Regione, chiamata a coordinare gli interventi di Protezione Civile, non vogliamo che sindaci e Province restino soli. Mi appello al Governo e al primo ministro – dice Rossi -per chiedere attenzione, il riconoscimento di qualche finanziamento e un’altra volta, purtroppo, la dichiarazione di stato di emergenza”. “Poi, se l’entità degli interventi da mettere in campo sarà rilevante – prosegue – non ci sottrarremo da stanziare anche risorse regionali”.

Per la Cassia, unica statale che collega Siena a Roma, il presidente prova a proporre l’idea di un accordo di programma da un paio di milioni l’anno per per un intervento più strutturale. Poi rilancia. “La Regione vuole mettere in campo un’azione di più ampio respiro e non solo intervenire sull’emergenza di questi giorni – dice – Cercheremo di coinvolgere anche la ministra. Il segnale da dare è quello di cominciare a rimuovere le tante frane sulla strade provinciali che si sono accumulate e susseguite dopo il 17 novembre, intervenendo sul consolidamento di quelle che più ne hanno bisogno.”

Il problema purtroppo è a monte: ovvero le sempre minori risorse rimaste nella disponibilità delle Province per la viabilità “Apprezzo – commenta Rossi – gli interventi che le stesse hanno messe in campo, purtroppo con bilanci sempre più ridotti è difficile realizzare le opere. Ora è necessario realizzare subito all’inizio dell’anno un sopralluogo per mettere in file tutti gli interventi necessari”.

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