L’assessore regionale con delega all’immigrazione Vittorio Bugli: “noi non siamo stati coinvolti, gestisce tutto la prefettura”
Sono in partenza anche oggi due pullman per il trasferimento degli ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto.Oggi 60 migranti stanno per lasciare il centro: 15 sono diretti nelle strutture di accoglienza in Umbria e 45 in Toscana. Le operazioni di trasferimento al momento si stanno svolgendo senza particolari criticità. Domani, invece, 50 andranno in Piemonte e sabato 90 saranno distribuiti tra Emilia e Lombardia. Per altri 200 – secondo quanto riferito dagli operatori – non è arrivata ancora alcuna indicazione.
“Purtroppo quello che sta accadendo lo apprendo dalle agenzie perché dal ministero degli Interni, parlo per la Toscana ma ritengo che sia lo stesso per le altre Regioni, nessuno ci ha contattato” in merito al trasferimento di 45 persone ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto, sgomberato nei giorni scorsi, in strutture di accoglienza toscane. Lo afferma l’assessore toscano alla presidenza, con delega all’immigrazione, Vittorio Bugli. “Immagino siano persone che hanno i requisiti per rimanere nel sistema dell’accoglienza – sottolinea Bugli in una nota – e che quindi il Ministero stia gestendo tutta la vicenda attraverso le prefetture. Rimane da chiedersi allora come mai si sia pensato di sradicarli dai percorsi di accoglienza e inserimento che stavano facendo”. “A me risulta – osserva l’assessore – che con il calo degli arrivi, oramai in atto dal 2017, vi sia tranquillamente la possibilità di accogliere queste 45 persone nei centri toscani gestiti dalle prefetture. Però non vorrei che al peggio si aggiungesse il peggio”
Bugli auspica che sui migranti in trasferimento dal Cara, ‘almeno vi sia un attenzione per analizzare la loro situazione, non come numeri ma come persone, e che non vengano ulteriormente divise famiglie, amicizie, situazioni comuni e che si provi a ricostruire, quanto prima e per quanto possibile, quei percorsi di integrazione bruscamente interrotti da questo sgombero brutale del Cara. E prima di tutto spero che, se tra queste persone vi sono bambini, si sia in grado quanto prima di reinserirli nel percorso scolastico’.
Per Bugli ‘questa operazione condotta al Cara in questo modo brutale, direi ‘cattivo’, ci apre gli occhi con immediatezza sulle previsioni che avevamo fatto circa le conseguenze del decreto Salvini. Chi ha diritto all’accoglienza viene sottoposto alla condizione di vedere interrotti tutti i percorsi di integrazione che aveva intrapreso: sono state allontanate persone che stavano lavorando, o che avevano figli in percorsi di formazione scolastica’. ‘Parallelamente, con la scusa di rimpatri che non avverranno mai – conclude l’assessore -, si riversano sul territorio una grande quantita’ di persone che andranno a nascondersi in percorsi di ‘clandestinita” pericolosi per la sicurezza di tutti’.
Davanti al Cara di Castelnuovo di Porto tutto è rimasto fermo dopo l’arrivo dei primi pullman, che avevano annunciato la chiusura definitiva del centro. E ieri altre 75 persone, dopo le prime 30 di due giorni fa, sono salite su tre mezzi diretti in città lontane centinaia di chilometri. Qualcuno, come la deputata di Leu Rossella Muroni, ha provato a fermarli ma i pullman sono ripartiti e altri lo faranno ancora fino a sabato, per poi svuotare definitivamente il Cara. Dei 512 ospiti che stanno man mano lasciando la struttura, molti avevano cominciato un percorso, studiando l’italiano, frequentando le scuole e aderendo a progetti o impegnandosi in lavori. Ora vivranno altrove nelle strutture del centro Italia, ma anche in Lombardia, Piemonte e Campania. Non solo trasferimenti. Per gli effetti della nuova legge Sicurezza, una ventina di persone titolari di permesso umanitario hanno ricevuto un foglio dove si legge la “revoca dell’accoglienza”.
Finiranno per strada e tra loro rischiano di esserci anche una giovane madre con un bambino di sei mesi e una persona malata di cancro. Si è detto “molto preoccupato” il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, spiegando che “certi problemi devono essere risolti tenendo conto della condizione delle persone e delle loro fragilità. Ci sono persone che hanno sofferto terribilmente e che sono state sfruttate. Questa gente arriva da noi esausta”. Ci sono coppie di persone che hanno fatto diversi chilometri in macchina per “offrire ospitalità”, portando scarpe e vestiti.
“Al Comune stanno arrivando tante mail dai vicini paesi in provincia di Roma, da Umbria, Toscana e Veneto, di persone che si offrono di ospitare i migranti”, spiega il sindaco di Castelnuovo, Riccardo Travaglini.