“Nessuna anomalia” emerge dalle analisi svolte nell’ambito del centro di recupero di Volterra (Pisa), dove a inizio anno sono morti nove cavalli in circostanze misteriose, e ora, afferma una nota dell’associazione Ihp (Italian Horse Protection) “si rafforza l’ipotesi dell’avvelenamento doloso sebbene dalle evidenze non possa essere data per certa”.
La stessa associazione Ihp, sullo stato delle indagini sui decessi al suo centro ippico, ha riferito che nel dettaglio hanno dato esito negativo le analisi sull’acqua fatte da Arpat, le perizie botaniche affidate a un esperto dell’universitĂ di Firenze e le indagini condotte dall’Istituto zooprofilattico della Toscana e del Lazio. Ora si fa piĂą forte il sospetto che i nove cavalli siano stati avvelenati e Ihp chiede di fare analisi per cercare tracce di cianuro.
“Le analisi svolte fino a oggi – spiega il presidente di Ihp Sonny Richici – restringono il campo ma purtroppo non ci hanno dato la risposta chiara che speravamo di ottenere e che è invece di fondamentale importanza per l’organizzazione in sicurezza delle nostre attivitĂ ”.
In particolare, aggiunge Richici “non è stata indagata l’eventuale presenza di cianuro nei campioni prelevati dai cavalli morti, come invece ci attendevamo proprio per confermare o fugare con certezza l’ipotesi del gesto doloso” così “è stato stabilito di coinvolgere l’ospedale di Careggi nella ricerca del cianuro, nella speranza che i campioni conservati siano ancora fruibili visto che si tratta di una sostanza estremamente volatile, molto difficile da rintracciare a così tanta distanza dai fatti”.
Infine, Richichi ricorda che molti dei cavalli che vivono nel centro di recupero “sono stati affidati a Ihp da procure della Repubblica di diverse cittĂ e sono sotto sequestro giudiziario.
Ciò ci dĂ un’ulteriore responsabilitĂ nel fare scelte particolarmente delicate: per questo li reintrodurremo al pascolo, coerentemente con la nostra filosofia e con l’obiettivo di offrire loro il massimo benessere, solo dopo aver svolto ulteriori analisi dei terreni e messo a regime un efficace piano di sicurezza, anche attraverso una capillare rete di videosorveglianza.”