Palazzo Strozzi propone la prima edizione di ART CAMP 2021 Centri estivi con artisti italiani e internazionali, in occasione della mostra American Art 1961-2001.
Dal 28 giugno al 23 luglio 2021 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00) Palazzo Strozzi ospiterà la prima edizione di ART CAMP 2021: quattro settimane per immergersi nel mondo dell’arte e allenare mente e occhi a guardare il mondo da una prospettiva diversa, con attività e laboratori estivi condotti da artisti italiani e internazionali.
Il programma delle attività è diviso in due moduli A e B. Ogni modulo, della durata di una settimana, è ideato e condotto da uno o più artisti in collaborazione con gli educatori di Palazzo Strozzi. I partecipanti possono decidere di iscriversi a uno o a entrambi i moduli. Tutte le informazioni e i dettagli per partecipare su www.palazzostrozzi.org
PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ ART CAMP 2021 A PALAZZO STROZZI
MODULO A
Camp Camp Camp con Maria Pecchioli (28 giugno – 2 luglio 2021 e 12 luglio – 16 luglio 2021)
L’Art Camp di Maria Pecchioli è incentrato sulla possibilità di trovare affinità – o avversione – con ciò che ci circonda, e sulla nostra capacità di appropriarci e di rielaborare gli stimoli esterni. I processi di appropriazione, imitazione e copia tipici dell’arte e dell’educazione artistica sono adottati e reinterpretati all’interno del laboratorio settimanale come passaggi per la creazione di un elaborato artistico collettivo basato sulla ritmica della composizione. Attraverso una serie di esperienze di gruppo da compiere dentro e fuori gli spazi di Palazzo Strozzi, i partecipanti potranno lavorare con l’artista e comporre insieme i tasselli di un processo di creazione artistica basato sulla condivisione e sulla risonanza tra individui, ambiente e arte.
Maria Pecchioli è un’artista che vive e lavora a Firenze. Le sue opere sono delle riflessioni dedicate all’uso del corpo inteso come strumento di rappresentazione sociale. Nei suoi lavori impiega molteplici linguaggi artistici, dalla performance al video, con cui costruisce processi di coinvolgimento, di cura e costruzione di comunità.
MODULO B
Fotoresistenza con Justin Randolph Thompson, Silvia Rosi e Binta Diaw (Black History Month Florence) (5 luglio – 9 luglio 2021 e 19 luglio – 23 luglio 2021)
L’Art Camp sviluppato dagli artisti Justin Randolph Thompson, Silvia Rosi e Binta Diaw propone un’esperienza dedicata ai modi in cui registriamo la nostra memoria attraverso l’arte, dalle fotografie di famiglia ai monumenti delle piazze. Esplorazioni della città, interviste ai rappresentanti dell’Associazione Nazionale Partigiani Oltrarno e sperimentazione di tecniche come i trasferimenti fotografici su tela sono alcuni degli ingredienti di questo laboratorio lungo una settimana per adolescenti.
L’Art Camp sviluppato dagli artisti Justin Randolph Thompson, Silvia Rosi e Binta Diaw propone un’esperienza dedicata ai modi in cui registriamo la nostra memoria attraverso l’arte, dalle fotografie di famiglia ai monumenti delle piazze. Esplorazioni della città, interviste ai rappresentanti dell’Associazione Nazionale Partigiani Oltrarno e sperimentazione di tecniche come i trasferimenti fotografici su tela sono alcuni degli ingredienti di questo laboratorio lungo una settimana per adolescenti.
Justin Randolph Thompson è un artista multimediale, facilitatore culturale e educatore che vive e lavora tra l’Italia e gli Stati Uniti. Nelle sue opere analizza e rappresenta la complessità delle stratificazioni e delle gerarchie che compongono la società. È direttore e co-fondatore del Black History Month Florence.
Silvia Rosi è un’artista che vive e lavora tra Modena e Londra. Nelle sue opere il tema della famiglia è sempre ricorrente e per l’artista è un modo per indagare la sua esperienza di migrante dal Togo all’Italia.
Binta Diaw è un’artista italo-senegalese che vive e lavora a Milano. Le sue installazioni si riferiscono spesso a questioni come i fenomeni migratori, il concetto di identità e il ruolo della donna nella società.
Silvia Rosi è un’artista che vive e lavora tra Modena e Londra. Nelle sue opere il tema della famiglia è sempre ricorrente e per l’artista è un modo per indagare la sua esperienza di migrante dal Togo all’Italia.
Binta Diaw è un’artista italo-senegalese che vive e lavora a Milano. Le sue installazioni si riferiscono spesso a questioni come i fenomeni migratori, il concetto di identità e il ruolo della donna nella società.