Firenze, interrotti i servizi di assistenza sui bisogni primari e i diritti di cittadinanza per le persone che soffrono di dipendenze, la convenzione è scaduta il 31 dicembre 2022.
A partire dal primo aprile a Firenze ci sarà lo stop pal progetto ‘Out Siders – Unità di Strada’ e verrà rimodulato l’orario (con riduzione d’attività) del progetto ‘Centro Bassa soglia – Porte Aperte’. I due servizi sono gestiti dalla cooperativa sociale Cat e si occupano ogni anno di centinai di persone in condizione di marginalità e con problemi di dipendenza da sostanza stupefacenti.
Questi servizi intervengono sulle necessità e bisogni primari, oltre che i diritti di cittadinanza, che vanno da servizi docce, accompagnamenti sanitari, consulenza legale, servizi sanitari e colloqui. Il progetto ha l’obbiettivo di aiutare le persone a ritrovare dignità ed alternative alla loro condizione.
I servizi saranno però interrotti, spiega la nota della Cgil Toscana, a causa del mancato rinnovo della convenzione da parte della Regione Toscana, per il proseguimento dei servizi di ‘Riduzione del danno’ e di ‘Centro Bassa soglia’ nel Comune di Firenze. La convenzione con Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza) è scaduta il 31 dicembre scorso, anche se il Cat ha mantenuto questi servizi attivi in questi tre mesi del 2023. Sarà però costretta a ridurli.
“Esprimiamo forte preoccupazione e riteniamo grave che la Regione Toscana, oltre a non aver risposto ad una prima lettera da noi inviata nella quale chiedevamo un confronto sulla vicenda, non abbia poi partecipato all’incontro promosso dalla prefettura di Firenze venerdì scorso, a seguito dello stato di agitazione da noi proclamato”, dice Sabrina Tamburini di Fp Cgil.
“Chiediamo alla Regione l’immediata riattivazione delle convenzioni, in mancanza delle quali il sindacato darà vita alle iniziative ritenute più opportune per tutelare sia i lavoratori e le lavoratrici sia l’utenza: siamo pronti alla mobilitazione. In attesa dell’intervento della Regione – conclude -, chiediamo che il Comune di Firenze intervenga per garantire i servizi come hanno già fatto altre amministrazioni comunali, visto che il finanziamento riguarda tutto il territorio regionale”. Sono infatti 12 persone quelle occupate tra lavoratori e lavoratrici.