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CGIL-CISL-UIL: “La scuola deve riaprire in sicurezza, senza lasciare indietro nessuno”

Scuola, la segreterie regionali di CGIL, CISL, UIL, FP Cgil, FP Cisl, Uil FPL, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola RUA hanno scritto una lettera aperta all’assessore regionale Cristina Grieco.

Scuola, Cgil-Cisl-Uil Toscana (insieme alle categorie della conoscenza e del servizio pubblico) scrivono all’assessore regionale Grieco: “Avvii un confronto anche con le organizzazioni sindacali. Non tutto è andato bene, la scuola deve riaprire in sicurezza, senza lasciare indietro nessuno. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”

IL TESTO

Gentile Assessore,
con una nostra richiesta del 7 maggio scorso Le avevamo chiesto un confronto sul tema, ormai urgentissimo, della Scuola.
Abbiamo apprezzato la Sua iniziativa di aprire un Cantiere Scuola, luogo di partecipazione e di confronto con gli stakeholders del sistema di educazione, istruzione e formazione; abbiamo anche apprezzato il Suo impegno per ottenere gli stanziamenti straordinari che la Regione Toscana ha disposto per implementare le attività dei centri estivi a vari livelli. Da sindacalisti, abbiamo affrontato le difficoltà degli operatori della scuola pubblica sull’organizzazione complessa della DAD, nel rapporto con alunni e famiglie, sugli scenari, come Lei ben sa, non rassicuranti in ordine agli organici, considerati i tagli che sono stati prospettati; abbiamo poi fronteggiato il problema degli operatori del privato, da subito coinvolti negli ammortizzatori sociali e nella coprogettazione, laddove è stata realizzata. Ci dispiace però constatare che fino ad oggi non ha ritenuto importante e urgente avviare un confronto anche con le Organizzazioni Sindacali, Confederali e di Categoria, coinvolgendo nel Cantiere Scuola solo gli Enti Locali, i Soggetti Istituzionali, le Associazioni di Categoria del privato convenzionato. Come abbiamo espresso nella nostra richiesta del 7 maggio scorso, esistono anche altri soggetti da coinvolgere in questo percorso di partecipazione: le Parti Sociali che rappresentano chi nel sistema lavora e le Organizzazioni Confederali che hanno il ruolo di contemperare le esigenze delle diverse categorie. Purtroppo non ha aperto un confronto con noi, come si è invece proceduto a fare in Regione Toscana relativamente ad altri settori cruciali (pensiamo alla Sanità, al sistema dei Servizi Sociali, alla Salute e sicurezza sul lavoro).
Continuiamo a credere di poter dare un contributo di merito, come abbiamo dimostrato in questo delicato frangente in cui ci siamo adoperati per favorire politiche di sostegno in grado di dare risposte alle fragilità più urgenti, e siamo stati per la Regione Toscana interlocutori affidabili, responsabili e propositivi. Dal 5 marzo abbiamo assistito a un evento mai accaduto prima: la chiusura di tutti gli istituti scolastici, l’avvio di una enorme operazione di didattica a distanza, il grande impegno profuso a tutti i livelli a partire dai bambini, dagli studenti, dalle loro famiglie, dagli educatori e dagli insegnanti, dal personale Ata, dalle dirigenze scolastiche e dagli amministratori locali, da tutti gli operatori del settore scolastico. Non tutto è andato bene però, e da molte parti ci giungono segnali di allarme, per le ripercussioni che questa situazione sta avendo e avrà nel medio e lungo periodo. Non possiamo nasconderci che la politica ha dimenticato per troppo tempo la Scuola, intervenendo tardi e male, con uno stanziamento che parla solo di centri estivi e non di riavvio dell’attività educativa e di istruzione. Molte voci cominciano a levarsi, per chiedere una discussione seria che parta dal diritto di ogni studente di avere un orizzonte chiaro di ripresa delle attività, risorse e progetti per recuperare i danni creati da una sospensione così lunga, scelte condivise che dimostrino che nel nostro Paese alla Scuola si riconosce un ruolo fondamentale, al pari del sistema produttivo.
Sono mancate idee e proposte di riapertura delle scuole, a partire da quella pubblica, e a tutt’oggi non c’è un piano serio e chiaro di ripresa del prossimo anno scolastico. La Scuola nello 0-6 è un livello essenzale e dalla primaria diventa un diritto fondamentale delle persone, oltre che un obbligo: è accettabile continuare a derubricarla a fanalino di coda? Abbiamo avuto indicazioni su come gli studenti dovranno sostenere gli esami, ma restiamo convinti del fatto che ad essere in debito non siano loro, ma sono la Politica e le Istituzioni che debbono alle generazioni più giovani ancora delle risposte e un risarcimento. La Scuola deve riaprire, la comunità educante composta da studenti, famiglie e corpo docente, deve riprendere le sue attività in sicurezza, senza lasciare indietro nessuno. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, in termini di proposta e di responsabilità e ci aspettiamo che le Istituzioni e la Politica non pensino di poter rinunciare al contributo determinante delle persone che lavorano, per occuparci, insieme, finalmente di futuro.

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