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“Che ci fa Eataly nei progetti didattici del comune di Firenze?”

lo chiede un’interrogazione del gruppo consiliare “Sinistra progetto Comune”. INTERVISTA CON DMITRI PALAGJ

“Per offrire alle scuole fiorentine una ampia scelta di progetti, attività e metodologie per ogni area tematica all’interno de Le Chiavi della Città, sono stati individuati più soggetti realizzatori sia pubblici sia privati. Il singolo progetto, seppur posizionato in un’area tematica per motivi organizzativi del sito, spesso tocca diversi aspetti educativi facilmente individuabili dal docente attraverso una semplice funzione di ricerca del portale. Nello specifico sono 7 i soggetti che si trovano nella sezione “Educazione Alimentare”, mentre sono ben 16, nell’offerta complessiva, i proponenti i cui progetti riguardano anche tematiche legate all’alimentazione, con una pluralità di approcci” risponde l’amministrazione comunale.

Che precisa “nel caso specifico le iniziative accolte non propongono a bambini e ragazzi nessun modello commerciale, ma offrono esperienze di educazione alimentare attraverso il metodo dell’apprendimento attivo “faccio, quindi imparo”. In particolare i progetti, ad approccio laboratoriale, hanno lo scopo di: analizzare il cibo attraverso l’uso dei cinque sensi facendo diventare bambine e bambini dei veri e propri “degustatori” di cioccolato; saper interpretare l’etichetta attraverso una lettura critica, scoprire che la cucina italiana è il frutto di incontri con cibi arrivati secoli fa da mondi lontani”.

TUTTO OK DUNQUE? PER SPR NO: ASCOLTA L’INTERVISTA

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