Mar 5 Nov 2024
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ToscanaCronacaChiusa inchiesta bancarotta genitori Renzi, 19 indagati

Chiusa inchiesta bancarotta genitori Renzi, 19 indagati

La procura di Firenze ha chiuso le indagini per bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false in cui sono stati indagati anche Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo Renzi, leader di Italia Viva, insieme a imprenditori e amministratori delle cooperative Delivery Service Italia, Europe Service e Marmodiv. Per questa inchiesta, che conta 19 indagati, Tiziano Renzi e Laura Bovoli il febbraio scorso vennero arrestati e per un periodo stettero ai domiciliari.

La procura di Firenze sta notificando in queste ore l’avviso di conclusione delle indagini agli indagati, che hanno la facoltĂ  di chiedere di farsi interrogare dai pm, dopodichĂ©, nel giro di alcune settimane la procura di Firenze potrĂ  formulare la richiesta di rinvio a giudizio. Tra i 19 indagati figura anche l’imprenditore ligure Mariano Massone che, sempre a febbraio, fu arrestato anche lui ai domiciliari contestualmente ai genitori di Matteo Renzi.
L’inchiesta ha preso in esame la gestione di cooperative di servizi, dedite in particolare al volantinaggio e alla distribuzione di materiale pubblicitario. La procura di Firenze ha ritenuto che Tiziano Renzi e Laura Bovoli fossero amministratori di fatto delle cooperative indagate, tramite persone di fiducia o comunque condizionando le decisioni prese all’interno delle stesse societĂ .

In particolare, per quanto riguarda la cooperativa Marmodiv, l’ultima a essere dichiarata fallita con sentenza del tribunale di Firenze il 20 marzo 2019, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, ritenuti amministratori di fatto, per la procura avrebbero contribuito a cagionare il dissesto della societĂ  facendo figurare, nel bilancio di esercizio 2017 presentato all’assemblea dei soci nel giugno 2018, crediti per fatture da emettere, in realtĂ  inesistenti, per un importo di oltre 370mila euro, in modo da mascherare le perdite. Per questo, oltre ai genitori dell’ex premier, sono indagati il presidente del cda Marmodiv Giuseppe Mincuzzi e Daniele Giorgio, amministratore di fatto della coop dal 15 marzo 2018.

Sempre in base a quanto accertato dalla procura, durante la procedura pre-fallimentare Tiziano Renzi, con l’aiuto di Mariano Massone e Giuseppe Mincuzzi, avrebbe stipulato un contratto di cessione di ramo d’azienda della Marmodiv alla societĂ  Dmp Italia – il cui titolare Massimiliano Di Palma figura tra gli indagati – al quale però non fu mai dato seguito, ritardando in questo modo la dichiarazione di fallimento della societĂ .

Sempre secondo quanto emerso, sarebbero decine le fatture per operazioni inesistenti emesse nei confronti della Marmodiv al fine di far figurare costi fittizi e permettere alla cooperativa di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto. La stessa Marmodiv inoltre sarebbe stata impiegata per emettere fatture per operazioni in parte inesistenti nei confronti della Eventi 6, societĂ  riconducibile alla famiglia Renzi.

“La conclusione delle indagini, oggi notificata alla difesa, era un atto ampiamente atteso”, dichiarano in una nota i difensori di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, gli avvocati Federico Bagattini e Lorenzo Pellegrini. “L’avviso infatti riguarda il procedimento rispetto al quale la procura fiorentina a suo tempo aveva chiesto gli arresti domiciliari, misura poi annullata dall’ordinanza del tribunale del riesame lo scorso marzo. Vale la pena di evidenziare, infatti – sottolineano gli avvocati – che il fallimento non riguarda una societĂ  dei Renzi ma una cooperativa esterna per la quale la procura ipotizza, per periodi circoscritti, una ingerenza nella gestione: ipotesi totalmente infondata”.

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