La Supreme Court di Londra dà ragione a ‘Dexia Crediop’ e conferma la validità dei contratti derivati stipulati tra il 2002 ed il 2006 con il Comune di Prato.
Dopo aver confermato la validità dei contratti derivati, la Supreme Court di Londra – l’ultimo grado di giudizio per le cause civili del Regno Unito – ha negato all’ente toscano il permesso di presentare un nuovo ricorso verso la precedente sentenza della Corte d’Appello inglese, confermando quanto stabilito da quest’ultima nel giugno scorso.
In particolare è stato stabilito che “il Comune di Prato aveva la piena capacità di concludere i contratti derivati ed il margine applicato dalla banca nelle operazioni di swap è necessario per la copertura dei rischi e costi attesi”. Non ci sono dunque “costi impliciti”, come il Comune aveva tentato di dimostrare. I contratti riguardano il pagamento di un totale di circa dieci milioni di euro.
Jean Le Naour, amministratore delegato di Dexia Crediop, ha dichiarato: “Si chiude definitivamente con questa sentenza un lungo procedimento giudiziario avviato dall’Ente sulla base di errate consulenze tecniche rese al Comune. Come abbiamo sempre sostenuto, le Corti hanno confermato che gli swap sono validi ed efficaci. Il Comune di Prato, ha dovuto sostenere anche le elevate spese legali di controparte, oltre agli interessi per ritardato pagamento dei netting. Ci auguriamo che tale importante decisione possa essere utilizzata in altri contenziosi avviati da Enti Locali e Territoriali nei confronti di istituti di credito in relazione a contratti di swap perfettamente validi”.