‘Il nuovo Dpcm affossa agriturismi ma anche aziende agricole, vitivinicole e tutte quelle che riforniscono la ristorazione. E’ necessario prevedere un ristoro economico anche per questo settore”Cosi’, in una nota, la Cia Toscana.
Lo stop alle 18 previsto dal nuovo Dpcm per le migliaia di strutture agrituristi che toscane e
nazionali equivale alla chiusura delle attivita’, che non potranno sostenere i costi di apertura con i soli proventi delpranzo, i cui introiti nei giorni feriali hanno incidenza molto
ridotta rispetto a quelli determinati dalla fascia oraria18-21′. Cosi’, in una nota, la Cia Toscana.
‘Gli agriturismi della nostra regione sono pesantemente colpiti – sottolinea il presidente di Cia Toscana Luca Brunelli-, ma ad essere danneggiato e’ l’intero sistema agroalimentare,
le aziende agricole che forniscono prodotti alimentari ai ristoranti e canali Horeca, a causa di quanto deciso con l’ultimo Dpcm. Per questo e’ necessario che il ristoro economico
che interessera’ i ristoranti costretti alla chiusura, interessi anche le aziende agricole che quella ristorazione la riforniscono quotidianamente, e che da oggi non avranno piu’
questa entrata economica principale’. Insieme all’associazione Turismo Verde, fa sapere Cia Toscana, chiederemo al governo, nel decreto annunciato in settimana e nel prossimo di novembre, di indennizzare immediatamente (senza le lunghe attese del
precedente lockdown) le categorie penalizzate da questi Dpcm come gli agriturismi, ma anche aziende agricole, vitivinicole e tutte quelle che riforniscono la ristorazione, specificando anche i nostri codici ateco, con alcune misure come: –
contributi a fondo perduto, – esonero dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, – cassa integrazioni per i propri dipendenti, –
sospensione versamenti Iva previsti per il 16 novembre prossimo,
– sospensione mutui