
Peggiorano le condizioni del carcere di Sollicciano. Antonella Tuoni non è stata riconfermata, si avvia così un turn over alla guida del penitenziario che certo non agevola il recupero della struttura, risultata fatiscente, sovraffolata, sporca anche agli occhi della ASL Toscana Centro che ha effettuato un sopralluogo il 14 marzo scorso.
Una voragine senza fine. Agli occhi della Asl Toscana Centro, Sollicciano si presenta come un inferno dantesco che si è preso la vita anche di un ultimo detenuto, per overdose. Il giorno dopo, il nuovo direttore ad interim Alessandro Monacelli, già direttore del carcere di Arezzo, ha aperto le porte del penitenziario fiorentino a medici e igienisti per accompagnargli in quella parte della struttura dove 43 persone sono destinate a 19 celle da due o tre posti l’una, come riferisce La Nazione.
Stanze malate, una pena nella pena dove compagni quotidiani sono umidità, servizi fuori uso, infiltrazioni e la muffa che affiora insieme alle cimici su pareti e mobilio. Nel reparto dedicato alla riabilitazione dei detenuti non è stato invece riabilitato il montacarichi per il tasporto del vitto, una condizione che degrada ulteriormente nelle infermerie. Da luogo asettico si sono trasformate in una sorta di cloaca con tanto di pozze d’aqua piovuta chissà da dove, nei bagni per i disabili aumenta perfino di volume per otturazione dello scarico del terrazzo.
E adesso anche l’ennesimo cambio al timone. Monacelli lascia il posto al Mariateresa Gianpiccolo, in arrivo dal “Ranza” di San Giminiano. Rimarrà tre mesi, un tempo troppo breve per mettere mano al presente e al futuro di detenute e detenuti di Sollicciano.