Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, è tornato a parlare, durante un’intervista televisiva, sulla necessità dell’istallazione della nave rigassificatrice nel porto di Piombino.
“Il rigassificatore di Piombino si deve installare assolutamente – ha detto Cingolani – Dall’inizio dell’anno prossimo è imperativo, non negoziabile, cominciare a rigassificare la metà del primo blocco di Gnl che ci arriverà. Così faremo gli stoccaggi con sicurezza, e nel 2024 sarà installato il secondo rigassificatore, con cui saremo totalmente indipendenti dalla Russia”.
“Spero che si possa al più presto liberare il provvedimento sulla gas release – ha aggiunto il ministro – che dà due miliardi di metri cubi di gas alle imprese, potenziando la produzione di gas nazionale, a spese dell’importazione. In tempi molto rapidi si può fare un’azione non ciclopica, migliorando un po’ le nostre performance”.
Dall’altra parte il sindaco Piombino, Francesco Ferrari, continua ad insistere sul fatto che l’ancoraggio di una nave metaniera nel porto della sua città sia una scelta ” quantomai sbagliata”.
“Oggi facciamo esercizio di trasparenza, per illustrate il lavoro che abbiamo fatto e che continueremo a fare. – ha detto il sindaco di Piombino aprendo un convegno al Teatro Metropolitan organizzato per spiegare ai concittadini le analisi realizzate dai consulenti tecnici del Comune – Per illustrare i tanti motivi tecnici, giuridici e scientifici per cui riteniamo che l’opera per il rigassificatore nel porto di Piombino sia quantomai sbagliata. Lo abbiamo già fatto nei nostri pareri e lo faremo nei prossimi giorni”.
“E’ un momento – ha detto poi il sindaco – per far vedere a tutta la città il grande lavoro che la task force, quel gruppo di consulenti di tecnici di altissimo profilo, ha fatto insieme alla macchina amministrativa”.
“Il tempo – ha aggiunto Ferrari – ci ha fatto abbandonare la posizione politica che avevamo affrontato con decisioni nella prima fase di questo percorso. Nonostante l’impegno di tutti quel percorso non è servito e siamo arrivati oggi a dover guerreggiare da un punto di vista tecnico, non più politico, ma non ci arrendiamo. I tecnici spiegheranno che ci sono tante, troppe ragioni tecniche che sono in totale contrasto con l’ipotesi di parcheggiare una nave metaniera all’interno del porto di Piombino”.