Dom 22 Dic 2024
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ToscanaCovid-19Cocktail anticorpi riduce ricoveri e morti Covid fino al 70%

Cocktail anticorpi riduce ricoveri e morti Covid fino al 70%

Lo afferma la compagnia Roche, che ha messo a punto la terapia, in un comunicato sui risultati dello studio di fase 3 sui farmaci a base di anticorpi

Il cocktail di anticorpi monoclonali sperimentali casirivimab e imdevimab riduce il rischio di
ricovero o morte del 70% rispetto al placebo in pazienti non ospedalizzati ad alto rischio con Covid-19. Lo afferma la compagnia Roche, che ha messo a punto la terapia, in un
comunicato sui risultati dello studio di fase 3 sui farmaci. Casirivimab e imdevimab, spiega la nota, hanno anche raggiunto tutti gli endpoint secondari chiave nello studio di fase III, inclusa la capacità di ridurre la durata dei sintomi da 14 a 10 giorni.

Inoltre, uno studio complementare di fase II in pazienti non ospedalizzati sintomatici o asintomatici a basso rischio con COVID-19 ha mostrato, grazie alla somministrazione degli anticorpi, riduzioni della carica virale significative e comparabili a dosi comprese tra 300 e 2.400 mg.

“I risultati di oggi mostrano l’importante beneficio medico che casirivimab e imdevimab possono fornire alle persone con COVID-19 riducendo significativamente il rischio di
ospedalizzazione e morte – ha affermato Levi Garraway, Chief Medical Officer e Head of Global Product di Roche Sviluppo -.

Le nuove infezioni continuano ad aumentare a livello globale con oltre tre milioni di casi segnalati a partire dalla scorsa settimana, quindi questo cocktail di anticorpi sperimentali può offrire speranza come potenziale nuova terapia per i pazienti ad alto rischio, in particolare alla luce delle recenti prove che dimostrano che casirivimab e imdevimab insieme mantengono attività contro le principali varianti emergenti.

Insieme al nostro partner Regeneron, siamo grati ai pazienti e agli sperimentatori che hanno partecipato agli studi clinici in corso e non vediamo l’ora di discutere il crescente corpo di evidenze con le autorità sanitarie e di portare il trattamento a quante più persone possibile”.